Da San Marino occhi puntati sulla ricapitalizzazione Carim

Da San Marino occhi puntati sulla ricapitalizzazione Carim

Da San Marino occhi puntati sulla ricapitalizzazione della  – ancora commissariata  – Carim, Cassa di Risparmio di Rimini, proprietaria  al 100% di  Credito Industriale Sammarinese, causa prima, secondo alcuni, di detto commissariamento.

Manuel Spadazzi di Il Resto del Carlino titola: Oggi la Fondazione presenta il piano / Le Casse della Romagna pronte a entrare in Carim / Ma dagli industriali non arrivano segnali confortanti

Da Riminese  a ‘romagnola’. Il ruolo delle altre casse di risparmio della Romagna potrebbe essere decisivo per la Carim. Sia Cesena che Ravenna avrebbero infatti già confermato alla Fondazione l’interesse a entrare, con una quota minoritaria ma comunque importante, nel pacchetto azionario dell’istituto di credito. L’Ingresso  delle banche romagnole in Carim è uno dei punti centrali del piano di ricapitalizzazione della banca che sarà presentato oggi alla stampa da Massimo Pasquinelli e Bruno Vernocchi.

Continua Spadazzi: Non sarà per nulla facile reperire le risorse sperate. Il presidente di Confindustria, Maurizio Focchi, ha chiesto agli imprenditori interessati a investire in Carim di manifestare il loro interesse entro questo giovedì. Ma pochi, finora, hanno fatto capire di essere disponibili a spendere per la banca. I primi a dichiararsi pronti sono stati i Gemmani (Scm) e Vittorio Tadei (del gruppo Teddy), altri invece per il momento hanno chiuso i cordoni della borsa. Lo stesso Maurizio Focchi, ‘incaricato’ dalla Fondazione di guidare e coordinare le imprese che vogliono investire nella Carim in occasione della ricapitalizzazione, è pronto a farsi da parte e a lasciare ad altri il fardello. Secondo gli ambienti vicini agli industriali, difficilmente dagli imprenditori si riusciranno a racimolare più di 15 milioni di euro: una cifra modesta, rispetto a quella che servirebbe. Anche Confartigianato ha iniziato a coinvolgere i propri soci, ma pure in questo caso si parla di cifre contenute. Ecco perché il piano che oggi verrà presentato dalla Fondazione dovrà misurarsi con non poche incognite.  

Alla Carim in sostanza occorrerebbero almeno 120 milioni di euro, che è quasi quanto investì a suo tempo nell’acquisto del Cis (116 milioni, iscrizione a bilancio).

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