I problemi del Centro Multiraccolta. la Giunta denuncia

I problemi del Centro Multiraccolta. la Giunta denuncia

L’informazioe di San Marino

Iss e Aass rassicurano “saranno messi in campo interventi per una piena risoluzione delle problematiche”

San Giovanni, la Giunta denuncia i problemi del Centro Multiraccolta

“Mi sento disarmato come Capitano di Castello e come cittadino. Se qualcosa non va bene a chi posso rivolgermi?” è l’amaro sfogo del Capitano di Castello di Borgo Maggiore, Federico Cavalli, che ieri in conferenza stampa ha denunciato alcune gravi criticità della zona di San Giovanni sotto le Penne a causa del Centro multiraccolta del Servizio di Igiene Urbana Aass. Cavalli ha ricostruito la vicenda, partita nel marzo del 2018 dalla segnalazione di alcuni residenti a San Giovanni, che avevano denunciato il cattivo stato di decoro, pulizia e ordine del Centro multiraccolta, e soprattutto la totale assenza di una efficace raccolta delle acque risultanti dall’attività industriale del piazzale di valle del Centro. Oltre a un piccolo smottamento nei calanchi verso il fosso, la mancata raccolta delle acque di risulta ne avevano provocato lo sversamento su alcuni fondi privati posti a valle.

Alla segnalazione fatta dalla Giunta di Castello al Responsabile del Servizio Igiene Urbana furono date generiche rassicurazioni verbali, ma per molto tempo (almeno 3/4 mesi) lo stato di degrado è rimasto uguale. Il Capitano di Castello constatò di persona che in effetti erano presenti i fenomeni descritti dai residenti: assenza di una raccolta acque meteoriche (piovane) e derivanti dalle lavorazioni industriali dell’Rsu, e abbondanti acque maleodoranti e di dubbia colorazione che invadevano alcuni terreni coltivati a olivo e vite, di due concittadini.

In maggio maggio la Giunta decise di affidare la questione al Dipartimento Protezione e Prevenzione Iss. Nel frattempo il Responsabile del servizio fognature di Aass aveva provveduto alla creazione di un canale di scolo a valle dell’opificio, che però invece di arginare il problema aumentava la raccolta acque, facendola poi sfociare nel luogo dove c’era già stato lo smottamento, senza canaline o intubando le acque.

Il Capitano di Castello allora ha inviato una e-mail al Dott. Raimondi, Responsabile Uos Tutela dell’ambiente naturale e costruito – Uoc Sanità Pubblica, per richiedere un’ispezione, e un campionamento delle acque per stabilirne la composizione chimica e l’eventuale pericolosità per la salute pubblica. Non avendo avuto nessuna risposta, il Capitano di Castello dopo vari tentativi riuscì a parlare telefonicamente col Dott. Raimondi ricevendo per tutta risposta che a causa di carenza di personale era impossibile in tempi ragionevoli poter fare i campionamenti richiesti. Alla fine di settembre il Capitano di Castello cercò di contattare il Dott. Andrea Gualtieri, Direttore Generale Iss, prima telefonicamente poi di persona partecipando ad un evento pubblico tenuto dall’Iss a Domagnano.

Dopo la minaccia di rivolgersi ai giornali o denunciare pubblicamente il comportamento del Dipartimento la mattina del 2 ottobre un addetto del Dipartimento venne inviato a San Giovanni per i campionamenti delle acque. Nel tardo pomeriggio dello stesso giorno si tenne un incontro pubblico con la cittadinanza di San Giovanni, ove erano presenti i Segretari di Stato all’Ambiente A. Michelotti e il Segretario di Stato ai Rapporti con Aass M. Podeschi, per presentare il progetto di ampliamento del piazzale di valle dell’opificio Aass per la realizzazione di un centro unico di gestione della frazione umida.

Il Capitano approfittò dell’occasione per informare il Governo della situazione, anche se l’Ing. M. Mazza (ex direttore f.f. di Aass, ufficio progetti di Aass) minimizzò i fatti esposti dicendo che nel giro di due anni il piazzale sarebbe stato completamente rifatto, e che in quell’occasione sarebbe stata fatta anche una nuova e adeguata raccolta acque meteoriche allacciandole a filtri e cisterne di raccolta fanghi.

Il Segretario Podeschi si prese l’impegno di richiamare il Capitano il giorno seguente, cosa mai avvenuta. Solo dopo alcuni giorni il Capitano fu contattato telefonicamente dall’Ing. Mazza dell’Ufficio Progetti Aass, per prendere un appuntamento e fare un sopralluogo a San Giovanni, sopralluogo che non avvenne mai. Poiché i risultati non arrivavano, il Capitano Cavalli sollecitò tramite e-mail il Dott. Raimondi che il giorno successivo rispondeva che le analisi erano pronte ma che aspettava il ritorno del dott. Gualtieri, al momento fuori territorio. Finalmente a metà dicembre il dott. Raimondi contattò Cavalli dicendo che le analisi erano pronte e che avevano già comminato una sanzione ad Aass in quanto i valori della materia organica erano fuori norma. Il Capitano di Castello ebbe un incontro col nuovo direttore generale Aass, ing. Chiaruzzi, presente anche il Segretario di Stato Podeschi, per illustrare la questione e sapere quali interventi Aass avesse pensato di attuare, ricevendo la promessa che entro gennaio 2019 l’Azienda avrebbe messo mano con urgenza alla raccolta acque. Oggi, a un anno dalla prima segnalazione, la Giunta non ha mai ricevuto dal Dipartimento Protezione e Prevenzione alcuna relazione sui risultati delle analisi, e l’Aass non si è ancora attivata per la raccolta acque.

Da parte sua Iss e Aass con un comunciato congiunto rassicurano “la cittadinanza e la Giunta sull’attività svolta e sugli interventi che saranno messi in campo per una piena risoluzione delle problematiche relative alla gestione delle acque di scarico provenienti dal Centro Multiraccolta”.

La situazione dell’area del Centro multiraccolta è da tempo oggetto di attenzione da parte di Aass, prosegue la nota, che specifica che è già stato autorizzato un progetto di ristrutturazione che prevede, tra le altre cose, il potenziamento dell’impianto di compostaggio tramite biocelle e la completa revisione dell’assetto della rete fognaria. Dopo le segnalazioni pervenute, proseguono Iss e Azienda, il personale del Dipartimento Prevenzione dell’Iss si è recato al Centro Multiraccolta per svolgere le dovute verifiche e le campionature. “L’esito di tali analisi – assicurano – ha confermato la non pericolosità delle sostanze riscontrate”.

 

 

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