Omelia nell’Insediamento dei Capitani Reggenti incentrata sul tema della pandemia e dei suoi effetti sulle comunità
Nel corso del dell’Omelia per l’insediamento degli Eccellentissimi Alessandro Cardelli e Mirko Dolcini, il Vescovo Mons. Andrea Turazzi, riferendosi alla pandemia che anche San Marino ha dovuto affrontare ha ricordanto come «la prova che attraversa il nostro paese e tutta l’umanità: il dramma del contagio e – altrettanto pericoloso – il contagio del dramma che condiziona pesantemente la socialità».
Aggiungendo come «Abbiamo vissuto due estremi. Da una parte il congedo solitario di una generazione di persone anziane, morte, per così dire, due volte, perché decedute in solitudine, private anche della cerimonia funebre e, dall’altra parte, abbiamo constatato come gli esseri umani siano capaci di replicare all’eccesso di male con un eccesso di bene, che si è tradotto in dedizione e cura, spinte fino ad una fedeltà eroica, fino al dono di sé!»
La pandemia ha messo a dura prova anche la società «Purtroppo – ha detto Mons. Turazzi -, la realtà della interdipendenza e della solidarietà può essere minacciata dal virus dell’individualismo. Non si può essere “globali” nella finanza e non nella fraternità, nella circolazione delle merci e non nel riconoscimento della dignità, nel profitto e non nel welfare, nella libertà e non nella giustizia. Sì, c’è un’analogia fra il contagio virale della pandemia e il contagio globale dell’individualismo che trasmette l’attaccamento ai propri egoismi, anche negli “alveoli” dove avviene lo scambio tra pubblico e privato, tra noi e gli altri».
Il Vescovo calandosi nel contesto della Repubblica, ha aggiunto «San Marino, fondatore della nostra Repubblica, ha iniziato una tradizione di fraternità e di amore alla vita, di cui siamo fieri. La Repubblica ha saputo accogliere con generosità donne, uomini e famiglie in pericolo per la guerra e per forme di persecuzione. Ha una tradizione di rispetto per la vita e la libertà di ogni fratello, valori fondanti che non si vuole perdere. C’è a San Marino un popolo cristiano che ama e difende ogni vita, un popolo responsabile e intraprendente, che chiede alla politica, nella differenza dei ruoli e nel rispetto del dibattito istituzionale, di essere protagonista nella difesa del bene comune, certo che il primo bene è la vita del più debole e indifeso».
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