San Marino. Coronavirus, Libera chiede risposte sul piano vaccinale

San Marino. Coronavirus, Libera chiede risposte sul piano vaccinale

Un’interpellanza per avere dal governo maggiori dettagli sulla gestione della pandemia da Covid-19 e, in particolare, sul piano vaccinale nella Repubblica di San Marino.

L’ha elaborata e presentata Libera, che in una nota esprime preoccupazione per “il diffondersi della pandemia in aree che dovrebbero invece essere protette e tutelate al massimo, come alcuni reparti dell’ospedale in cui si ha notizie di contagi anche con esiti gravi, e la stessa residenza per anziani della Fiorina”.

Il partito di opposizione parla anche di “totale assenza di una vera indagine epidemiologica sostenuta da una vera campagna di screening che, in un territorio ristretto e più facilmente controllabile come quello sammarinese, avrebbe avuto tutte le possibilità di tenere la pandemia sotto controllo”.

A tutto ciò, manda a dire Libera, si aggiunge “la totale incertezza sulla possibilità di avviare la campagna di vaccinazione dato che, come sostiene il direttore ospedaliero, questa dipenda dalla benevolenza dell’Italia: ‘Noi – dice – speriamo che l’Italia sia così clemente da concederci già le prime dosi quando arriveranno da loro’”.

“Tenuto conto di questo quadro disarmante che rivela la mancanza di una benché minima strategia per affrontare la crisi pandemica, in particolare sotto il profilo della prevenzione”, i consiglieri di Libera interpellano il governo per sapere “se ci sono e, se sì, quali sono esattamente i protocolli adottati per tenere sotto controllo la pandemia da coronavirusse si sono finalmente identificati i luoghi in cui con più frequenza prende origine il contagio e quali misure sono state adottate per renderli più sicuri; quali sono le ipotesi relative alla diffusione del coronavirus all’interno della residenza per anziani della Fiorina, se si sono considerati i rischi e per quale motivo si è deciso di allestire dentro la Rsa stessa un reparto Covid; per quale motivo la segreteria alla Sanità, nonostante il compito di garante della salute pubblica, abbia sostenuto politiche tese ad attenuare, piuttosto che incrementare, il controllo sugli spostamenti e i centri di aggregazione delle personeper quale motivo si è deciso di dipendere esclusivamente dall’Italia per ottenere le dosi del vaccino e non si è pensato a forme di approvvigionamento adottate dagli altri Stati; se esiste infine un piano pandemico che preveda anche la strategia di vaccinazione ed è possibile conoscere la data in cui questo inizierà”.

Leggi il testo integrale della nota

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