San Marino. Ordine avvocati, stop stato di agitazione

San Marino. Ordine avvocati, stop stato di agitazione

Attuate solo 2 delle 4 rivendicazioni, ma gli avvocati si accontentano

L’Ordine a maggioranza decide di cessare lo stato di agitazione “forte dell’apertura dei tavoli istituzionali di confronto con il dirigente Canzio, primo sostenitore della collaborazione con la classe forense”

La decisione è arrivata a maggioranza nella assemblea dell’Oan del 31 marzo scorso, ma è stata resa pubblica con un comunicato soltanto ieri. Le rivendicazioni che erano alla base della prosecuzione automatica dello sciopero degli avvocati hanno ottenuto solo parziale risposta. Un paio delle richieste, ma con poche informazioni nel merito per la maggior parte delle toghe, sono state soddisfatte.

Gli avvocati comunque abbozzano e paiono accontentarsi del confronto aperto sulle riforme di ordinamento giudiziario e codice di procedura penale, confronto in atto con il Dirigente del tribunale Giovanni Canzio, che coordina i gruppi di lavoro su queste riforme, anche se nel su cosa di preciso si stia preparando, molti degli addetti ai lavori sanno poco o nulla.

Il secondo punto attuato è quello relativo alla nomina dei giudici di appello. L’Assemblea dell’Ordine che aveva proclamato lo stato di agitazione – prima ad agosto, poi a ottobre, poi ancora a dicembre 2020 seppure sospeso – aveva deliberato come punti imprescindibili per cessare lo sciopero:

“1) a rendere effettiva la legge sul giusto processo prevedendo la sanzione della nullità assoluta in caso di violazione delle prescrizioni nella stessa contenute (su questo punto due processi di ieri attestano che così non è, vedi pagina 3, ndr.);

2) a porre rimedio al problema creatosi per effetto della decadenza dei Giudici d’Appello, in ordine alla esecutività immediata delle sentenze di primo grado;

3) alla immediata approvazione della legge delega Segreteria di Stato alla Giustizia per la riforma del codice di procedura penale, con nomina di un giureconsulto di chiara fama;

4) ad approvare una legge che consenta che le questioni di legittimità costituzionale sollevate in via incidentale in ogni grado ed ordine di giudizio, debbano essere trasmesse in via diretta al Collegio Garante, che ne vaglierà l’ammissibilità”. 

A dicembre l’assemblea dell’Oan, pur senza emettere un comunicato che pare fosse stato chiesto dagli iscritti, aveva deciso di concedere ancora tempo fino a marzo. A fine marzo poco o nulla è cambiato, ma le toghe hanno comunque deciso di sospendere la protesta. Lo hanno reso noto ieri, appunto, con una nota.

“L’Assemblea dell’Ordine degli Avvocati e Notai, riunitasi il 31 Marzo scorso, ha deliberato, con ampia maggioranza, di cessare lo stato di agitazione proclamato il 31.08.2020. L’assemblea ha ritenuto opportuno, a fronte dell’impegno istituzionale a condividere i progetti di riforma della procedura penale e dell’ordina- mento giudiziario con la classe forense, manifestare la propria disponibilità a lavorare in un clima di reciproco ascolto e rispetto, clima altresì agevolato dal proficuo e costante confronto con il Dirigente del Tribunale, Giovanni Canzio, primo sostenitore dell’esigenza di collaborazione con la classe forense. L’avvocatura, forte dell’apertura dei tavoli di confronto istituzionali, non mancherà di fornire il proprio apporto affinché si proceda nelle riforme con speditezza, e nel rispetto delle peculiarità dell’Ordinamento Sammarinese. Parimenti l’avvocatura non mancherà di ribadire con forza e con fermezza le istanze già avanzate e non ancora attuate, con particolare attenzione alla proposta di riforma costituzionale per l’accesso “in via diretta” al Collegio Garante della Costituzionalità delle Norme, chiedendo fin da ora un ulteriore confronto sullo specifico tema, con la controparte politica, auspicando si possa giungere ad una soluzione condivisa”, concludono gli avvocati.

Al comunicato delle toghe ha fatto seguito quello della Segreteria di Stato alla Giustizia:

“La Segreteria di Stato per la Giustizia prende atto con favore della cessazione dello sciopero da parte dell’Ordine degli Avvocati e Notai. Si esprime un sincero apprezzamento per il clima di collaborazione riscontrato nei Gruppi di lavoro per le riforme. La riforma dell’ordinamento giudiziario e del rito penale, insieme con l’informatizzazione dell’attività giudiziaria, costituiscono delle priorità nella politica della Segreteria, che intende dare concreta risposta all’esigenza di rinnovamento espressa dagli operatori qualificati del diritto, dagli organismi internazionali e dalla sempre maggiore complessità della società civile. Il processo penale sammarinese, in particolare, richiedeva da tempo un intervento legislativo in grado di assicurare il funzionamento degli istituti già presenti. Sono ormai chiare le debolezze dell’attuale rito e si è certi che l’impegno del Gruppo di lavoro riuscirà a proporre interventi idonei a individuare il giusto punto di equilibrio fra esigenza di efficienza e rispetto delle garanzie, soprattutto con riguardo alla fase istruttoria, con particolare riguardo alle misure cautelari, e ai giudizi di impugnazione. Si è certi anche che non mancheranno significative innovazioni, come l’introduzione di meccanismi premiali e di istituti mirati alla deflazione del settore penale. L’urgenza di rinnovare il rito con soluzioni puntuali nei suoi snodi cruciali non impedirà una riforma del processo penale di più ampio respiro, che necessita di tempi più lunghi per analisi e elaborazione. La Segreteria ribadisce l’espressa volontà di continuare a lavorare con serietà e responsabilità sugli intrapresi progetti. Si coglie l’occasione per sotto lineare l’importanza del dialogo tra Segreteria e Ordine, finora positivamente instaurato, su ogni argomento che possa contribuire a perseguire il comune interesse di miglioramento della Giustizia sammarinese”, sostiene la Segreteria di Stato per la Giustizia.

 

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