Dai documenti presentati alla Camera dei Deputati per la ratifica dell’accordo fra Italia e San Marino contro le doppie imposizioni, non pare che con detta ratifica automaticamente la Repubblica di San Marino ottenga di uscire dalla black list, di cui al decreto incentivi di tremontiana memoria.
O almeno questo impegno da parte dell’Italia, a una prima veloce lettura, non compare esplicitamente nella illustrazione del provvedimento curata dal ministro degli affari esteri (Terzi di Sant’Agata) di concerto con il
ministro dell’economia e delle finanze (Grilli) e con il ministro dello sviluppo
economico (Passera).
In tale illustrazione è espresso, invece, chiaramente l’intendimento da parte dell’Italia di guadagnare verso San Marino, con la suddetta ratifica, il “superamento del segreto bancario“.
Quanto all’impegno da parte dell’Italia di far uscire San Marino dalla black list pare che lo si debba desumere dal passo in cui si afferma che, con la suddetta ratifica, l’Italia ottiene “uno scambio di informazioni“ fra i due Stati e che “ciò”, cioè detto scambio di informazioni, “costituisce elemento utile ai fini
dell’inclusione di San Marino nella White List prevista dalla legge n.
244 del 2007“. (Paesi e territori che consentono un adeguato scambio di informazioni)
Leggi il testo
del documento di ratifica depositato alla Camera dei Deputati