IL CONTESTO INTERNAZIONALE

IL CONTESTO INTERNAZIONALE

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 IL CONTESTO INTERNAZIONALE
 
All’esterno, in quel periodo della storia, il mondo è diviso in due blocchi: comunismo e anticomunismo. L’Europa stessa è tagliata (e nella parte centrale) da un confine artificiale, la cosiddetta ‘cortina di ferro’. Da una parte sono schierati gli Stati che internamente si sono organizzati sui principi del comunismo e fanno capo alla Russia, dall’altra, con varie sfumature, gli Stati che si oppongono all’avanzata del comunismo e fanno capo agli Stati Uniti d’America.
San Marino è una anomalia geo-politica: sta nell’area degli Stati anticomunisti, ma è retto da un governo a maggioranza comunista.
Per il mondo comunista quel che sta succedendo a San Marino è un tentativo degli anticomunisti di eliminare l’anomalia sammarinese. Per gli anticomunisti è la dimostrazione che i comunisti, una volta giunti al potere, non lo mollano più, anche se perdono la maggioranza in parlamento.
Il comunismo si radica in Russia durante la prima guerra mondiale. Si diffonde nei paesi circostanti con la seconda guerra mondiale. Poi continua ad espandersi in ogni direzione sotto la guida di un leader carismatico, Giuseppe Stalin, proponendo all’umanità un sogno, un’utopia: riorganizzare la società, ogni società, in modo che un uomo non possa sfruttare mai un altro uomo. È una sfida ideologica, politica ed economica, cioè a tutto campo, quella in atto fra comunismo ed anticomunismo. La divisione passa dentro gli Stati, dentro la società, perfino, talvolta, dentro le famiglie.
    La scelta del comunismo a livello individuale per alcune persone è totalizzante. Come l’adesione a una nuova religione. Una religione laica che comporta non meno impegni e sacrifici di quelle tradizionali. Per il neofita del comunismo, le divisioni fra Stati, i nazionalismi, le tradizioni legate a un luogo non hanno più senso di fronte a quel progetto planetario che parla all’uomo in quanto uomo. Il comunismo avanza come un blocco monolitico, senza dubbi, senza incertezze. Come una nuova verità scientifica. Si parla di ‘metodo scientifico’, fra i comunisti, anche quando si devono affrontare problemi sociali o addirittura questioni relative alla persona.
Il neofita di questa nuova religione laica non ha incertezze. Vista la nobiltà del fine, si giustifica l’uso di ogni mezzo, sia a livello di Stato che di singolo, per raggiungerlo. Si accetta anche di vivere sotto un regime dittatoriale. I difetti, come ad esempio la mancanza di democrazia, si correggeranno dopo il trionfo totale, quando non ci saranno più nemici da combattere e il comunismo si sarà affermato universalmente.
All’improvviso, nel febbraio del 1956, le prime crepe nel comunismo ed i primi dubbi nelle menti di diversi aderenti. Nikita Krusciov, succeduto a Stalin alla guida della Russia e del comunismo mondiale, il 14 febbraio, nel corso di un congresso del partito comunista sovietico, manda in frantumi il mito di Stalin. Desacralizza Stalin. Anzi lo demonizza. Sconcerto nel mondo comunista. Fra i neofiti c’è chi comincia ad essere tormentato dal dubbio. Poco dopo, su quelle ferite ancora aperte, piovono manciate di sale. Il 28 giugno a Poznan, in Polonia, contro gli operai scesi in piazza per rivendicare migliori condizioni di vita, le forze dell’ordine sparano: 48 i morti. Il 20 ottobre comincia la rivolta d’Ungheria. Durerà un mese. Sarà repressa dalla Russia manu militari: centinaia e centinaia i morti.
  Alcuni aderenti al comunismo, di fronte a tali fatti, delusi ed amareggiati, si ritirano nel privato. Altri si mettono in posizione critica. Ma a rilanciarlo, il comunismo, ecco, l’anno successivo ed all’im-provviso, un bip bip che viene dallo spazio. La Russia ha messo in orbita un satellite artificiale, lo Sputnik. Una nuova luna. Sconcerto fra gli anticomunisti, esaltazione fra i comunisti.

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