Relazione illustrativa

Relazione illustrativa

Relazione illustrativa
 Col referendum si mira alla promulgazione di una legge che riporti trasparenza, ordine ed equità fiscale nel settore delle proprietà immobiliari. Un settore sconvolto dalla pratica sempre più diffusa di intestare beni immobili siti in Repubblica anche alle società, anziché solo alle persone fisiche come era in uso fino a qualche decennio fa.
Fino a qualche decennio fa, di regola, potevano acquistare beni immobili in Repubblica solo i cittadini o i residenti, ed il proprietario era registrato a catasto con nome e cognome. Poi si è cominciato a intestare anche alle società. Intestando un bene immobile ad una società si aggira il vincolo della cittadinanza o della residenza del proprietario. Siccome ormai non sussiste più alcun filtro nella costituzione e nella compravendita di società, oggi, di fatto, chiunque può arrivare a disporre di una società e attraverso di essa acquistare beni immobili in Repubblica. Questa totale deregulation ha prodotto una situazione così paradossale, da suscitare forti malumori perfino negli organismi internazionali preposti alla vigilanza sul riciclaggio dei capitali.
Un’altra grave conseguenza dell’uso sempre più frequente di intestare beni immobili a società, è la crescente sperequazione fra gli abitanti della Repubblica in materia fiscale. A parità di condizioni, chi intesta i suoi beni immobili ad una società è avvantaggiato  rispetto a chi continua a figurare a catasto con nome e cognome. Le imposizioni sul reddito delle società sono più lievi di quelle previste per le persone fisiche. Le aliquote per le società non superano mai il 24%. Molte società godono di esenzioni fino allo scandalo della esenzione totale per un tempo pressoché indefinito, attraverso il gioco delle fusioni, delle incorporazioni, delle confluenze. Di fatto, un proprietario anche importante, attraverso una o più società, può celare tutte le sue rendite fondiarie, risultare nullatenente davanti al fisco e godere dei benefici sociali delle persone prive di reddito. Un’altra grave sperequazione si ha nei passaggi di proprietà. Mentre il passaggio di proprietà di un bene immobile da una società ad un’altra può essere effettuato senza alcun onere (col semplice scambio di azioni, cioè pezzi di carta, in privato), lo stesso passaggio diventa onerosissimo quando c’è di mezzo una persona fisica.
Ripetute Istanze d’Arengo presentate allo scopo di sollecitare i governi a intervenire con specifici provvedimenti nel settore delle intestazioni immobiliari, sono state rigettate. Rigettate senza alcuna reale motivazione. Il risultato di un referendum avente per oggetto l’anonimato delle società immobiliari, è stato addirittura annullato, con l’espediente di un cavillo linguistico, irridendo la volontà popolare chiaramente, legittimamente e liberamente espressa.
In passato i governi della Repubblica hanno prestato sempre molta attenzione all’assetto delle proprietà immobiliari in territorio, per la sua ripercussione – in uno Stato così piccolo – sulla salvaguardia della sovranità e della convivenza sociale. Le proprietà immobiliari in mano a soggetti esterni sono sempre rimaste contenute in frazioni minimali. E, all’interno, non si è mai verificata una concentrazione eccessiva della ricchezza immobiliare, per la continua ed efficace vigilanza anche nei confronti dei poteri forti come la Chiesa e la nobiltà. Altrove, in alcuni periodi la Chiesa è arrivata a possedere fino al 40% dell’intero patrimonio immobiliare. Ed altrettanto la nobiltà. A San Marino Chiesa e nobiltà sono sempre rimaste al di sotto della metà di tali quote.
L’attenzione sulle proprietà immobiliari è continuata da parte dei governanti della Repubblica, generazione dopo generazione, sino a una ventina di anni fa, quando ha cominciato a prendere piede anche nel settore immobiliare l’anonimato societario.
L’anonimato societario è stato introdotto in Repubblica a metà Novecento per richiamare capitali di investimento dall’esterno al fine di dar vita ad una industria manifatturiera in grado di alleviare la disoccupazione. Fino a una ventina di anni fa i governi hanno utilizzato l’anonimato societario per incrementare l’occupazione. Poi lo hanno allargato ad altre società. Anche a quelle nate con intenti puramente speculativi. Perfino a quelle che, della Repubblica, hanno fatto un nodo per i loro traffici di merci materiali ed immateriali (favorite, in tali traffici, anche da specifiche modifiche del codice penale).
 Quando su tali traffici è cominciata a intervenire la vigilanza internazionale, molte società, per continuare a sfruttare la sovranità sammarinese – e continuare a sfruttarla senza la noiosità di interferenze dall’esterno – hanno deviato i loro capitali, spesso di dubbia provenienza, sul settore immobiliare interno alla Repubblica. Si è preso a costruire in Repubblica come non mai. Sono sorti e sorgono edifici su edifici. Edifici costruiti non abusivamente, ma regolarmente, cioè con tutti i timbri della legittimità rilasciati dagli organismi governativi preposti. Le società del settore immobiliare sono autorizzate a celare fin dall’inizio dei lavori la proprietà dell’immobile, a eludere le spese di passaggio di proprietà dell’immobile, a vendere l’immobile, di fatto, a chiunque sia disposto ad acquistarlo col sovrapprezzo della sovranità (pur di metter piede in Repubblica). Il sovrapprezzo è incassato pari pari direttamente dalle società, senza alcun contributo alle spese della comunità che è costretta a farsi carico delle conseguenze di tali vendite, in infrastrutture, servizi e tanto altro.
La proposta referendaria mira ad ottenere la promulgazione di una legge che riporti ordine, trasparenza ed equità fiscale nel settore delle proprietà immobiliari, senza recare danno all’economia sana del paese, prevedendosi che la intestazione dei beni immobili continui ad essere possibile (oltre che per l’Ecc.ma Camera e gli Enti Morali), anche per le società, limitatamente agli immobili che servono alle stesse per svolgere le attività per cui sono sorte. La legge fisserà i termini temporali della regolarizzazione (che si auspicano brevi),   le eventuali riduzioni degli oneri sui  passaggi di proprietà da società a persone fisiche conseguenti alla legge  stessa e le sanzioni per i non adempienti.
 
(*) Clausola di esclusione della responsabilità
Non si può garantire che il testo riportato riproduca esattamente l’originale. Solo la copia conservata presso la Segreteria Istituzionale va considerata autentica.
Il sito non assume alcuna responsabilità in merito agli eventuali problemi che possono insorgere per effetto dell’utilizzazione dei testi di cui sopra.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy