3700 promoter pagati in nero da San Marino. Il Resto del Carlino

3700 promoter pagati in nero da San Marino. Il Resto del Carlino

Il Resto del Carlino

Fisco, 3700 promoter assunti in nero Scoperta maxi frode
milionaria

L’azione della Finanza

Erano retribuiti da una societa’ di San Marino con la complicita’ di
un’azienda di Rimini. Questi dipendenti erano stipendiati senza contributi.
Sequestrati beni mobili, azioni, quote societarie e saldi attivi.

 

Ancona, 27 ottobre 2012 – La Guardia di Finanza di Ancona scopre una maxi truffa fiscale, sequestrando beni mobili, azioni, quote societarie e saldi attivi per il valore di 10 milioni di euro. Erano 3700 i promoter assunti in nero in supermercati, retribuiti da una societa’ di San Marino con la complicita’ di un’azienda di Rimini. Questi dipendenti erano stipendiati senza contributi: mancavano le ritenute alla fonte per 3,8 milioni di euro e una base imponibile, sottratta all’imposizione previdenziale e assistenziale, pari a 4 milioni. Proposto il recupero a tassazione di 36 mln di euro.
Le indagini sono cominciate nel 2010, dopo una verifica fiscale nei confronti di una societa’ di panificazione della provincia di Ancona. La Gdf ha cosi’ scoperto che presso i relativi punti vendita venivano impiegati diversi lavoratori irregolari, inquadrati come promoter, retribuiti direttamente da una societa’ ‘esterovestita’ con sede nella Repubblica del Titano, in collegamento con una societa’ riminese costituita ad hoc per emettere false fatture.
Attraverso la societa’ estera venivano forniti servizi di organizzazione e gestione di campagne promozionali presso supermercati e punti vendita della grande distribuzione di tutta Italia, ma soprattutto del Centro-Nord. La finta localizzazione dell’impresa a San Marino ha consentito di eludere sia la normativa nazionale in materia di lavoro, evitando il versamento delle ritenute previdenziali e contributive, sia quella tributaria, con lo spostamento di materia imponibile dall’Italia verso San Marino, dove la pressione fiscale e’ piu’ bassa.
Dei vantaggi, illeciti, hanno beneficiato anche i 3.700 promoter, che non hanno mai dichiarato i compensi percepiti al fisco italiano: circa 14 milioni di euro in totale.
I responsabili dell’organizzazione sono stati denunciati per truffa ai danni dello Stato e frode fiscale. La Gdf ha proposto il recupero a tassazione di oltre 36 milioni di euro di elementi positivi di reddito non dichiarati e di 32 milioni di euro di costi non deducibili, e una base imponibile Irap di circa 69 milioni di euro. L’Iva evasa invece supera i 7 milioni di euro.

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