Patrizia Cupo – Corriere Romagna: Il giorno dopo i fatti del Pala Flaminio, i vertici delle forze dell’ordine cercano di fare quadrato. La colpa viene addebitata esclusivamente al centro sociale /
Prefetto e questore assolvono la Digos /
Terribile ha dubbi sulla scelta di far parlare il Paz, Palomba sulla rimozione dello striscione
RIMINI. Prefettura e questura fanno quadrato attorno alla Digos: non sono stati i poliziotti a «sporcare» la Giornata della legalità e l’intervento del ministro Cancellieri. Semmai quello sparuto gruppo di contestatori (appena 12) del centro sociale Paz: «Quell’incursione non è un blitz da studenti che vogliono legittimamente protestare. Se uno grida senza che nessuno gli faccia nulla e impedisce ad altri di esprimersi, non è poi così democratico», taglia corto il nuovo questore Alfonso Terribile. Sui fatti di sabato al Pala Flaminio è convinto di avere il sostegno dello staff di Anna Maria Cancellieri. «Il ministro era sereno e ha mostrato grande equilibrio», aggiunge il prefetto Claudio Palomba che annuncia per venerdì l’incontro a Roma sulla nuova questura.
Il giorno dopo, il colpo pare attutito: c’è amarezza per la festa “rovinata” e tranquillità, garantiscono prefetto e questore. Nessun dubbio, da parte dei due, su come la manifestazione dei ragazzi del Paz dovesse essere gestita: la Digos ha fatto bene a intervenire, nonostante il “consiglio” capitolino di evitare azioni dopo gli incidenti di Roma della scorsa settimana. Bene han fatto dunque gli uomini del a questura a togliere quello striscione. «Poteva contenere minacce, insulti: dovevamo controllarlo», spiega Terribile. «Inoltre era proprio di fronte al ministro», aggiunge Palomba. «Se il centro sociale avesse preannunciato la manifestazione – sospira Terribile -: se la si- tuazione fosse stata concordata, sarebbe stata valutata e tutto si sarebbe svolto senza sorprese. I blitz lasciano invece sempre il tempo che trovano». (…)