Federico Rossi – Nuovo Quotidiano di Rimini: Dopo la cessazione di alcune storiche attività in centro, facciamo il punto con le agenzie immobiliari /
Si chiude, ma affitti alle stelle /
In Corso D’Augusto si arriva in media oltre gli 8 mila euro. Ma c’è anche chi ne chiede 15 mila Sempre più locali restano sfitti: “Difficile trovare investitori”. E ora si spera che l’Imu abbassi le pretese
RIMINI. Gli affitti stellari. Un problema che i tanti commercianti del centro storico in tempi di crisi come questi non riescono più a sopportare, come dimostrano le tante attività costrette negli ultimi mesi alla chiusura. Quasi ovunque infatti si parte da un minimo di 2.000 euro al mese fino ad arrivare anche a superare abbondantemente i 10.000 euro al mese. E’ il caso ad esempio del Corso d’Augusto e in particolare del tratto compreso tra piazza Tre Martiri e piazza Cavour, la zona come era prevedibile dove il caro-affitti si fa sentire in maniera più pesante. Qui in media per un locale di 100 mq si devono sborsare tra i 6.600 e gli 8.500 euro al mese, ma si può arrivare appunto, anche in presenza di metrature più basse, a cifre ben più alte, come dimostrano i casi di due attività storiche del corso, una delle quali ha chiuso da qualche mese i battenti – l’altra ancora resiste seppur tra mille difficoltà – alle prese con un affitto-monstre rispettivamente di 12.000 e 15.000 euro al mese.
“Si paga un po’ meno – fa notare il ttolare dell’agenzia immobiliare Marino Ausonia Affari immobiliari di Corso d’Augusto – in media 4.000-5.000 euro sempre per un locale di 100 mq, nelle restanti zone, fatta eccezione per quelle più periferiche, il tratto finale di via Gambalunga, il Borgo
San Giuliano e via Giordano Bruno dove si può anche scendere a 2.000-2300 euro al mese. Si tratta comunque sempre di cifre molto elevate, specie in un periodo come questo dove gli affari non vanno certo bene. Non c’è da stupirsi quindi se anche in
queste zone continuino a moltiplicarsi i negozi che chiudono e destinati poi a rimanere vuoti per mesi e mesi se non anni. Chi si azzarda infatti a subentrare e ad aprire magari una nuova attività con una tale spada di Damocle sulla testa? La nostra agenzia con iglia ovviamente gli affittuari di abbassare le pretese eco- nomiche, ma almeno per ora quasi nessuno ci ha dato ascolto”. (…)