San Marino continua a non difendersi

San Marino continua a non difendersi

La Repubblica di San Marino continua a non difendere la sua reputazione. Incredibilmente.
Continua a non essere presente sui media nonostante che sui media si siano registrati in una ventina di giorni attacchi durissimi dal Tg1 delle 20, dal
IlSole24Ore (una pagina intera con titolo al centro della prima dedicata al comandante in capo del Corpo Militare della Guardia di Finanza), da
L’Espresso e da Panorama, settimanali che, in Italia, creano opinione pubblica.
Infine, a chiudere il cerchio, un imprenditore italiano che appena arrivato non ha trovato di meglio che gratificare il Paese pubblicando la scritta: “Questo è un Paese fatto per i furbi e vietato agli onesti‘.
L’unica reazione di cui si è a conoscenza
due lamentele espresse una – per lettera? – all’Ambasciatore d’Italia e l’altra per telefono al Ministro degli Esteri Italiano.

Il Direttore dell’Anis, l’associazione degli industriali di San Marino, ha affermato papale papale che il problema reputazionale è diventato il primo dei problemi.

Eppure i politici sammarinesi di fatto non paiono preoccuparsene. Ancora San Marino è l’unico Paese del Consiglio d’Europa che non fa parte del gruppo degli Stati impegnati contro la corruzione (Greco). Preferiscono dedicare il loro tempo al solito tram tram delle accuse e contraccuse domestiche.

Viene da pensare, ricordando Sciascia, a un paese popolato di ominicchi (‘come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi ‘) e di quaquaraquà (‘come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre‘).

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