L’INFOMAZIONE DI SAN MARINO
Superiamo assieme questo momento
“Cari medici, grazie e… coraggio”. Così l’amico Giovanni Giardi ha cominciato la sua ‘lettera aperta’ venerdì scorso su questo giornale interpretando il sentire comune della gente. A “sostegno” appunto dei medici, del personale sanitario e “dell’ISS in generale”. Un sistema, il nostro Istituto per la Sicurezza Sociale, che – pur “con i limiti inevitabili”- Giovanni considera “avanzatissimo”.
Era già avanzatissimo, l’Iss, da subito. Cioè quando, a metà del secolo scorso, fu impostato. E nonostante le traversie degli ultimi decenni, tale è rimasto. E vogliamo a tutti costi che tale rimanga. L’Iss è un frutto sostanzialmente recente nella storia, millenaria, del Paese. Tuttavia, del nostro Paese, è la perla. Ne esprime l’essenza. Siamo comunità.
La nostra singolarità emerge evidentissima anche in questi giorni. Ci sono Stati che, di fronte al coronavirus, giocano alla roulette con la salute dei propri cittadini. Uno è arrivato a vantarsi – addirittura platealmente – di aver scelto la strada della ‘immunità di gregge’. Vale a dire che darà già per perse in partenza fette della popolazione – quelle dei più deboli – in attesa che la società stessa, per una legge naturale delle epidemie, crei gli anticorpi.
Noi – come tanti altri Paesi a partire dalla Cina – abbiamo scelto di limitare i contatti fisici fra le persone. Proprio questa autolimitazione “ci rende ancora più consapevoli di quanto noi viviamo di relazioni, del valore dell’incontro e del dialogo, dello scambio di esperienze e, soprattutto, della condivisione” (Bernhard Scholz, neopresidente della Fondazione Meeting Rimini).
Vogliamo superare assieme questo momento per ritornare comunità in senso pieno, magari -mettiamola così – con una tombolata liberatoria sullo Stradone, come il 3 settembre, la Festa del nostro Santo.
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