Un 47enne picchia la compagna col mattarello e poi le taglia la gola. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio. La coppia ha un figlio di 6 mesi, ora affidato alle cure dei nonni materni. È il terzo femminicidio a Rimini in meno di tre mesi
ERIKA NANNI – “Basta, basta”. Sono le 9.30 del mattino, le urla strazianti di Cristina Peroni, 32 anni, squarciano il sabato mattina di via Rastelli, nella frazione di Bellariva. I vicini si affacciano alla finestra, alcuni escono in strada, altri bussano alla porta della villetta al civico numero 8. Simone Benedetto Vultaggio, 47 anni, apre la porta e poi si avvia sulle scale. Ha il viso e il torace sporco di sangue. Le urla della donna sono cessate: al loro posto, il pianto disperato del bambino di soli cinque mesi che giace all’interno della casa. Qualcuno chiama il 112 e il 118. La Polizia e l’ambulanza arrivano a sirene spiegate, agenti e sanitari entrano nell’abitazione, ma per Cristina, a terra in un lago di sangue e avvolta in un lenzuolo, non c’è più niente da fare. Benedetto Vultaggio, riminese, da tempo impiegato come operaio nella ditta sammarinese Colombini, è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di omicidio della compagna 32ennne, una donna romana trasferitasi a vivere a Rimini proprio con l’inizio della relazione. I primi giorni dello scorso gennaio i due avevano avuto anche un bambino, ora affidato alle cure dei nonni materni. Un quadro famigliare che i vicini raccontano però come tormentato, poco sereno, che ieri mattina, mentre tra le mura domestiche andava in scena l’ennesima lite, è esploso nell’uccisione della donna, colpita più e più volte alla testa con colpi di mattarello e poi alla gola con un coltello. (…)
Articolo tratto da Corriere Romagna