RASSEGNA STAMPA
L’esame del progetto di legge “Disposizioni in materia di emissioni di Titoli del debito pubblico della Repubblica di San Marino” in sede referente in commissione, presentato dalla Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio, accende la miccia delle critiche già espresse alla vigilia dall’opposizione. Il Segretario Marco Gatti ha motivato il provvedimento con l’esigenza di “trasferire la gestione alla Ragioneria Generale dello Stato”, e di “snellire le procedure per essere più tempestivi sul mercato”. Il passaggio ai tecnici, però, non fuga le preoccupazioni, dato che l’ultima parola sul debito dello Stato, interno ed estero, spetterà al Congresso di stato tramite regolamento. Per questo l’opposizione ha bocciato con fermezza l’intero impianto. Nicola Renzi di Rf ha denunciato: “Si vuole escludere il Parlamento dalle decisioni strategiche. Non possiamo essere ridotti a spettatori”. Gaetano Troina di D-ML ha parlato di “deleghe pericolose senza limiti di tempo o ambito”. Preoccupazione anche sui beni dello Stato che sarà possibile mettere a garanzia del debito: “Volete ipotecare i gioielli di famiglia”, ha accusato Renzi. Il segretrio Marco Gatti ha replicato: “Il 95% del debito deriva dal salvataggio dei depositanti, oggi bisogna solo gestirlo”. (…)
Articolo tratto da L’informazione di San Marino