Questa è la volta buona a San Marino per un vera riforma del catasto? Il proposito è del nuovo Segretario di Stato al Territorio, Matteo
Fiorini. Proposito manifestato nel corso della conferenza stampa tenuta martedì scorso, a nome del Governo,
assieme ai colleghi Segretari di Stato all’Istruzione, Giuseppe
Maria Morganti, all’Industria, Marco
Arzilli ed al Lavoro, Iro
Belluzzi. (vedi comunicato
stampa dell’Ufficio Stampa del Congresso di Stato)
E’ una riforma lungamente attesa, quella del catasto a San Marino. Fra l’altro urgentissima. Il Paese è stato devastato dalla speculazione edilizia. Con la partecipazione attiva della malavita organizzata italiana, come hanno finito per ammettere, a suo tempo, gli stessi governanti.
La Repubblica di San Marino, per imboccare davvero la strada della trasparenza, ha un bisogno assoluto di ritornare a conoscere i proprietari effettivi degli immobili nel suo territorio, come è sempre stato fino agli ultimi decenni del Novecento. E come fanno realtà similari in quanto a dimensione, ad esempio, Montecarlo.
Nel settembre del 2006 Marino Riccardi proponeva il censimento edilizio in questi termini: Di molti edifici non si conosce nemmeno l’esatta metratura spesso i progetti,
su carta, non corrispondono poi a quello che effettivamente è stato costruito,
col risultato che alcune costruzioni, o parte di esse, sono veri e propri abusi.
Un censimento è dunque fondamentale prima di ideare qualsiasi progetto di
sviluppo
Da allora sul territorio è stato un susseguirsi di proposte le più scellerate. Il censimento demografico che, come nel 1976 avrebbe dovuto essere anche edilizio, è stato snaturato, comunque reso inutile, anche nella parte demografica.
Finora hanno sempre vinto i poteri forti. Il Segretario di Stato Fiorini è intenzionato a dimostrare che si può far prevalere, sugli interessi di parte, anche in questo difficilissimo settore, il bene comune.