Nella Repubblica di San Marino, dopo la consueta euforia generale, per la ratifica dell’accordo contro le doppie imposizioni, cominciano i distinguo.
Da parte governativa si tenta di andare avanti nel proposito di continuare a proteggere i poteri forti, nel timore che qualcuno squarci la copertura del pantano di cui il conto
Mazzini potrebbe essere solo la punta dell’iceberg.
Qualcuno, più realisticamente, comincia a leggere l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Senato su proposta del Movimento 5 Stelle (Beppe
Grillo, il nuovo Tremonti), in linea con precedenti ‘bellicose’ affermazioni.
Qualcuno andrà a leggere anche il testo dell’accordo di collaborazione finanziaria firmato il 26 novembre 2009 e che già ha portato alla esclusione di San Marino dal Sepa?
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