In Consiglio dibattito sulle dimissioni del generale Alessandro Gentili. L’intervento di Luca Lazzari
La politica non è stata capace di far crescere lo Stato al passo con la complessità dei tempi. Anzi. Lo ha piegato a logiche di consenso e di arricchimento personale. Anche la Gendarmeria è stata vittima di queste logiche. Sottolineo la parola «vittima». Nella Gendarmeria, così come in tutto l’apparato pubblico, la mano della politica ha creato divisioni, ha svilito il merito e premiato la compiacenza, ha favorito il lassismo e l’indifferenza.
La nomina di un comandante capace e autorevole, ammesso che sia questo il profilo su cui è orientato il governo, potrebbe di certo aiutare. A mio parere però si dovrebbe fare anche altro, ovvero chiamare la Gendarmeria a un’assunzione di responsabilità diretta, aprire al suo interno un tavolo di confronto a cui far sedere tutti gli uomini, dal più alto in grado al più piccolo, lasciare che sia la Gendarmeria stessa a parlare dei problemi che la riguardano, impegnarla in un esercizio di approfondimento di sé, e ascoltare, ascoltare con molta attenzione, quel che ha da dirci.
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