Stiven Ciacci – La Serenissima Sport: Daniela Veronesi a 43 anni chiude la carriera.
Le prime pedalate, il passaggio ai professionisti,
la maglia rosa, il tour, i trionfi / Daniela termina la sua carriera, ricca di vittorie e soddisfazioni / Indossare la
maglia rosa è stata
l’emozione più forte
Nella vita arriva sempre il momento
di guardarsi indietro. Di
fissare negli occhi e nella mente
ciò che si è fatto e che cosa si è
diventati: il cosiddetto momento
dei bilanci.
La carriera di Daniela Veronesi è
da standing ovation, il suo palmares
di vittorie e traguardi importanti
è lunghissimo (vittoria
di due tappe al Giro d’Italia, una
del Tour de France, ottavo posto
al Mondiale, Campionessa Italiana
di Mountain Bike, medaglia
d’oro ai Giochi dei Piccoli Stati,
solo per citarne alcuni..) e ora la
ciclista più importante del panorama
sammarinese dice basta.
La sua carriera termina con un
decimo posto raggiunto circa un
mese fa, alla Sellaronda Hero,
maratona per Biker più difficile
al mondo.
Ora Daniela con noi riavvolge il
nastro e si racconta….
Daniela si ricorda le sue prime
pedalate?
“Certo che si!! Avevo una bici
più grande di me, avevo circa 10
anni, uscivo qualche volta con
mio babbo indossando l’unica
divisa che avevo, una maglietta
di lana della Juvenes regalata da
Don Peppino. Mi stimavo perché
per me era come avere l’oro”.
Il passaggio a professionista
com’è stato?
“Io nel 1994 facevo le mie gare
con la Mountain Bike, poi mi
notò un signore che voleva fare
una squadra professionista femminile
romagnola. Mi disse: “saresti
adatta per realizzare un mio
progetto”. E così entrai a far parte
del Team Piè Pazzia, il nome
era tutto un programma, ma da lì
iniziò il tutto”.
Se le dico 4 luglio 1999 cosa le
viene in mente?
“Le date non sono il mio forte,
ma questa la ricordo!! Maglia
rosa al Giro d’Italia!!”. (…)