Il chiarimento sul Caso Scaramella chiesto dal “Gruppo dei 21” ha avuto luogo ieri sera all’interno della Democrazia Cristiana. Lo hanno riferito in una conferenza stampa il Segretario del Partito, Pier Marino Menicucci, il Capogruppo, Gabriele Gatti e il consigliere Claudio Podeschi. I tre hanno parlato di una dialettica interna che ha consentito di avviare un chiarimento che proseguirà domani sera.
A smorzare i toni della polemica e a gettare acqua sul fuoco ha certamente contribuito il fatto che Gatti ha reso pubblico, cominciando dall’interno del suo partito, la lettera scritta a Mario Scaramella che gli aveva chiesto informazioni. Gatti, per evitare fraintendimenti, aveva risposto attraverso una via ufficiale, quella dell’ambasciata d’Italia. Scrive TRIBUNA SAMMARINSE: Vista la delicatezza dei temi, e per una sua personale tutela, il consigliere democristiano [Gatti] aveva risposto servendosi di un tramite istituzionale quale l’ambasciata.
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Quanto alle accuse di Tito Masi rivolte a Gatti e alla DC di aver favorito in qualche modo Scaramella, la DC attraverso Gatti fa sapere: Non è un problema della DC; le delibere per Scaramella sono del Governo Straordinario, se Masi vuole spiegazioni le chieda ai suoi colleghi in Congresso di Stato
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