A proposito del referendum sull’adesione di San Marino all’Unione Europea

A proposito del referendum sull’adesione di San Marino all’Unione Europea

In riferimento al lancio della campagna firme per un referendum sull’ingresso di San Marino nell’Unione Europea, la Segreteria agli Esteri intende fornire alcune precisazioni, che sono la sintesi di informazioni già date in più di una occasione, al Consiglio Grande e Generale.
Mandare una lettera per chiedere l’ingresso nell’Unione Europea senza aver ancora deciso se l’ingresso è l’obiettivo che il Paese persegue appare una scelta certamente originale, mai operata da nessuno Stato candidato all’ingresso nell’Unione. Ascoltare sui percorsi non i consigli dei massimi organi politici e tecnici in carica, ma quelli di qualche ex-funzionario UE in pensione potrebbe non rivelarsi una grande idea.
Ciò che l’attuale Governo ha registrato al momento del suo insediamento è stata l’assoluta carenza informativa ed il nulla di sostanza prodotto sull’argomento negli anni passati.

Ecco perché l’attuale Governo ha deciso di istituire un Gruppo di Lavoro tecnico che scandagliasse tutti i principali settori e le tematiche del diritto comunitario, al fine di effettuare un’analisi costi – benefici rispetto a diverse ipotesi di integrazione europea. Gli Uffici pubblici della PA, le associazioni di categoria, i sindacati ed i professionisti stanno lavorando da mesi per produrre un lavoro utile alle successive decisioni della politica e della cittadinanza.
E’ stata stabilita una metodologia avente come obiettivo l’analisi sui vantaggi e svantaggi derivanti da tre scenari possibili: l’adesione alla Unione Europea, l’adesione allo Spazio Economico Europeo o il mantenimento della condizione di Stato terzo con un possibile ampliamento delle materie disciplinate nell’accordo in vigore con l’Unione Europea. Sono stati inoltre identificati i temi di studio partendo dai principali aspetti legati alle quattro libertà fondamentali della UE (merci, servizi, persone e capitali) cercando, attraverso la creazione di sottogruppi interni di lavoro, di analizzare l’attuale funzionamento della nostra Repubblica in quegli ambiti e la distanza rispetto alla legislazione comunitaria.
Ad oggi sono stati svolti più di una decina di incontri tecnici su singoli temi e varie riunioni allargate all’intero Gruppo. Ciò che è emerso più fortemente sono stati la presa di coscienza della scarsa conoscenza del diritto comunitario a livello sammarinese e dell’impatto che esso avrebbe nei singoli settori, la difficoltà di far emergere le attuali procedure implementate e quella di rappresentare correttamente i problemi. L’attività e la metodologia di lavoro sono state fortemente apprezzate da tutti i partecipanti al Gruppo proprio perché hanno permesso di ricevere informazioni sul diritto comunitario, conoscere le varie sfaccettature dei problemi, la posizione di diverse categorie di soggetti e di diversi Paesi, tutto materiale utile per una successiva sintesi. A partire dal prossimo mese di settembre riprenderanno gli incontri tecnici allargati di discussione al fine di condividere il materiale raccolto ed i risultati.
Si prevede di terminare i lavori entro l’autunno onde sottoporre alle istituzioni un primo documento di analisi, che senza la pretesa di essere esaustivi o di risolvere tutti i dubbi, rappresenterà un primo strumento per una conoscenza condivisa sulla base della quale effettuare scelte di ulteriori approfondimenti e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, cui dovranno ovviamente seguire decisioni politiche in merito ai passi successivi.
Quanto alle considerazioni di natura più prettamente politica, è utile, per sgombrare il campo dai tanti equivoci, precisare quanto segue.
1) Ad oggi nessun micro Stato europeo ha aderito all’Unione Europea, né, avendo operato una analisi costi-benefici, avendo discusso con i competenti organi comunitari ed appreso le volontà della controparte, intende richiedere l’adesione. Questo vale anche per Andorra, a dispetto di tante notizie confuse o volutamente ambigue diffuse ad arte da mesi da chi non ha trovato neppure in Andorra un sostenitore delle proprie tesi di adesione all’Unione Europea. La competente Divisione dell’Unione Europea ha organizzato per settembre un incontro con i piccoli Stati d’Europa onde valutare insieme i percorsi e le soluzioni per consentire il raggiungimento di una maggiore integrazione europea: a tale incontro parteciperà San Marino così come gli altri micro Stati. Con il Governo andorrano peraltro i contatti sono frequenti e le relazioni ottime, ognuno sta lavorando per raggiungere obiettivi condivisi;

2) Il Consiglio Grande e Generale sarà chiamato ad esprimersi sulle varie opzioni entro il prossimo inverno ed i Sammarinesi saranno ampiamente informati ed interpellati non appena saranno disponibili tutte le informazioni utili a prendere una decisione consapevole.

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