A San Marino, stante la normativa attuale, non si può portare più di 10.000 euro in contanti dall’Italia

A San Marino, stante la normativa attuale,  non si può portare più di 10.000 euro in contanti dall’Italia

Il Sottosegretario agli Esteri della Repubblica Italiana, Alfredo Mantica, rispondendo ad una
Interpellanza del senatore Massimo Palmizio
afferma categorico che per ogni somma in contanti superiore ai 10 mila euro introdotta nella Repubblica di San Marino vige un
obbligo di dichiarazione alle competenti autorità‘ dello Stato italiano. E ciò in base al ‘regolamento comunitario n.1899
del 2005 che introduce, a fini di lotta al riciclaggio, l’obbligo
di dichiarazione alle competenti autorita’ degli Stati membri per
il trasporto nella o dalla Comunita’ di denaro contante di
importo superiore ai 10.000 euro
‘. Un regolamento che , è detto, ‘non prevede alcun tipo di esenzione o deroga‘.

Proprio per facilitare tale obbligo il tenente colonnello Gianfranco Lucignano aveva previsto già nei mesi scorsi il posizionamento di una camionetta della Guardia di Finanza sul confine italo-sammarinese a partire dal 1° settembre.

La camionetta ai primi di settembre non si è vista, perché, secondo lo stesso Lucignano, da Roma non sono ancora giunte istruzioni in merito.

Ad evitare, però, a questo punto la camionetta, potrebbe essere solo una convocazione del Comitato di Contatto,
una Commissione mista fra i due Stati prevista dal cosiddetto accordo valutario del 1991. Anche il Ministero degli Esteri italiano concorda sulla opportunità di tale convocazione specificando comunque che rientra nella competenza del Ministero della Economia, cioè di Giulio Tremonti (quello della white list).

Tuttavia già lo stesso Ministero degli Esteri ha messo le mani avanti precisando, contrariamente a quanto sostenuto dal Senatore Palmizio e dal

governo di San Marino, che l’obbligo derivante dalla norma comunitaria ‘attiene peraltro ad un ambito differente da quello regolato
dalla Convenzione bilaterale del 1991 sui rapporti valutari e
finanziari, che attiene al libero movimento di merci, servizi e
capitali fra i due Paesi
‘.

Quest’ultima, effettivamente, è una interpretazione oggettivamente assurda. Una interpretazione che equivale a una specie di ultimatum nei confronti della Repubblica di San Marino e del suo sistema bancario e finanziario, dodici banche
e una cinquantina di finanziarie.

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