Dario Manzaroli su San Marino world, La Tribuna on line, scrive: La Reggenza, massima autorità dello Stato e rappresentante dell’unità del
Paese, dovrebbe riscoprire il ruolo che gli Statuti – mai aboliti – Le
riconoscono, varando un Governo di emergenza composto da pochissimi membri
scelti fra cittadini che per credibilità personale ed esperienza specifica siano
in grado di costruire percorsi politici e di governo adeguati al momento. In
particolare alla Segreteria delle Finanze andrebbe chiamato un economista di
fama internazionale, in grado di interloquire con autorevolezza sia con i
governi che con le istituzioni finanziarie internazionali per giungere al
risanamento ed alla ricollocazione internazionale del Paese nell’area euro se
possibile o in quella del dollaro se necessario. Dunque un Governo tecnico della
Reggenza da inviare in Consiglio chiedendo la fiducia a tutte le forze presenti
e per il tempo necessario al risanamento.
Tutto questo perché la politica non è più in grado di guidare il Paese. Anzi è assente.
Si sono moltiplicati i politicanti ed i partiti e partitini tutti però impegnati
in un mercato personale e/o di gruppo : fanno commercio, non politica. Il Paese
da molti anni non è governato. Nessuna vera scelta è stata mai fatta che andasse
oltre ai provvedimenti clientelari che hanno consentito di mantenere quel
consenso che permetteva e permette di mantenere le lucrose poltrone governative.
Abbiamo così perso credibilità, rispetto e siamo andati al traino di noti
personaggi governativi italiani che ci consentivano di continuare negli
intrallazzi perchè spesso cointeressati. Il Paese è enormemente in ritardo in
tutti i settori ed ha un bisogno disperato di riforme, semplificazione,
decisioni chiare per il futuro. Il Paese è prigioniero di interessi privati
particolarissimi e di lobby che condizionano il bene comune alla salvaguardia
dei propri interessi. E’ per difendere questi interessi- ora dell’uno ora
dell’altro gruppo a seconda delle maggioranze- che non si è giunti ad un accordo
con il famigerato Tremonti che ne ha approfittato per sbucciarci come un
carciofo mentre noi continuiamo a calare le braghe senza una strategia e senza
una mezza idea di dove andare a parare. In una situazione di questo genere, credo
che una classe dirigente non serva di interessi inconfessabili, si mobiliterebbe
per soluzioni di emergenza.