Accordo di associazione all’Ue, Bugli (Pdcs): “San Marino superi le barricate ideologiche in nome di un obiettivo storico”

Accordo di associazione all’Ue, Bugli (Pdcs): “San Marino superi le barricate ideologiche in nome di un obiettivo storico”

Lorenzo Bugli (Pdcs) sull’Accordo di associazione all’Ue: “Il Paese superi le barricate ideologiche in nome di un obiettivo storico”.

“A pochi mesi dal perfezionamento dell’Accordo di associazione con l’Unione europea, traguardo storico per il nostro Paese, ha generato non poca sorpresa la lettera che i presidenti delle autorità europee di vigilanza su banche, mercati finanziari e assicurazioni hanno deciso di scrivere alla Commissione, paventando alcune possibili implicazioni che sarebbero insite nella conclusione del negoziato con Andorra, Monaco e San Marino.

Lo stupore, che è legittimo e comprensibile, non deve però lasciare il campo a una preoccupazione irrazionale, facendoci perdere di vista l’obiettivo ultimo, che è di importanza vitale per il nostro Paese, un treno che non possiamo permetterci di perdere, un’opportunità e una speranza irrinunciabile per i nostri giovani, il nostro futuro, la nostra economia.

Anche perché così rischieremmo di fare il gioco dei soliti detrattori e catastrofisti che approfittano della situazione per soffiare sul fuoco delle polemiche e seminare disaccordo nel Paese.

Bene ha fatto il segretario di Stato per gli Esteri, Luca Beccari, a rimarcare che la lettera dei tre presidenti delle autorità europee non è assolutamente un ostacolo alla conclusione dell’Accordo, quanto piuttosto uno stimolo a ragionare in maniera accurata su alcuni spunti di riflessione. Una posizione rafforzata anche da Balazs Ujvari, portavoce per il bilancio e le risorse umane, l’aiuto umanitario e la gestione delle crisi e le relazioni Ue-Svizzera della Commissione europea, che ha confermato la volontà di concludere il negoziato entro il 2023.

Lo stesso Beccari, nel corso delle interviste rilasciate in queste ore, ha evidenziato con convinzione gli sforzi compiuti dalla nostra Repubblica, che dal 2010 ha intrapreso un percorso di rinnovamento, trasparenza e correttezza, uscendo dalla black list e introducendo una serie di strumenti normativi per allinearsi agli standard internazionali, riconquistando la fiducia che era stata persa e presentandosi come un interlocutore affidabile e credibile.

Ecco perché non dobbiamo lasciarci destabilizzare da quella che è e resta una lettera di natura tecnica, che espone una serie di raccomandazioni che nulla tolgono al duro lavoro svolto in questi mesi.

Al contrario la lettera dei tre presidenti, arrivata come un fulmine a ciel sereno, ci ha fatto comprendere quanto sia necessario, ora più che mai, presentarci in maniera compatta, coesa e unitaria ad un appuntamento storico come quello con l’Accordo di associazione, mettendo da parte inutili contrapposizioni.

Il richiamo all’unità non è affatto banale, perché le sfide che ci attendono richiedono la massima compattezza, al fine di restituire, internamente ed esternamente, l’immagine di un Paese che è capace di superare le barricate e le divisioni ideologiche in nome di un obiettivo comune, come appunto il negoziato che stiamo portando avanti. In gioco c’è davvero tanto.

La possibilità, per San Marino, di uscire da una condizione di isolamento, contrariamente a quanto vorrebbe uno zoccolo duro di irriducibili ancora arroccati su posizioni e una visione del mondo anacronistiche; la possibilità di dialogare sullo stesso livello con organismi internazionali, di proiettarci in una dimensione globale, da protagonisti; l’opportunità di accedere, finalmente, a bandi, contributi e finanziamenti preziosi per rimettere in moto il sistema-Paese andando ad intervenire sulle infrastrutture, le imprese e la sanità, salvaguardando i nostri conti pubblici e ripagando il nostro debito in maniera sostenibile.

L’Accordo di associazione con l’Unione europea favorirà lo scambio culturale e la mobilità dei nostri giovani, dal punto di vista formativo e lavorativo, all’interno del territorio europeo; ci consentirà di affacciarci con strumenti adeguati su un mercato ampio, inseguendo nuovi sbocchi commerciali ed economici; porterà indubbi vantaggi al nostro sistema finanziario, rinvigorendo la liquidità degli istituti di credito a beneficio delle aziende, delle famiglie e dei giovani.

Ecco perché, torno a dirlo, l’unità deve essere la chiave per permetterci di giungere nel migliore dei modi alla fine del percorso.

Altre sfide ci attendono e dovremo essere in grado di affrontarle con senso di responsabilità; dovremo essere bravi a non perdere la lucidità, a lavorare in armonia per risolvere le criticità senza disgregarci, tenendo la barra dritta per traghettare la nostra Repubblica verso il futuro.

Perché, è bene ricordarlo, quello dell’Accordo di associazione non è un obiettivo del governo, della maggioranza o del Pdcs: è un obiettivo per tutti i sammarinesi, soprattutto per le nuove generazioni. Non commettiamo ora errori che rischieremmo di rimpiangere a lungo”.

Lorenzo Bugli

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