Agenzia Dire, Cristina Rossi: ‘Libera stampa libero Stato’, San Marino tira dritto: Entro l’anno riforma della legge sull’editoria

Agenzia Dire, Cristina Rossi: ‘Libera stampa libero Stato’, San Marino tira dritto: Entro l’anno riforma della legge sull’editoria

Agenzia Dire

‘Libera stampa libero Stato’, San Marino tira dritto: Entro l’anno riforma della legge sull’editoria

Cristina Rossi

 

SAN MARINO – Il dado è tratto: la riforma della legge sull’editoria e sul riconoscimento della professione giornalistica sarà legge entro l’anno. Parola di Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro e per l’Informazione, che nel corso del convegno “Libera Stampa, libero Stato”, tenuto oggi al centro congresso Kursaal di Città, insieme a professionisti e colleghi di governo ha tracciato le linee guida per la nuova legge “in materia di informazione ed editoria”. Nel corso dell’iniziativa odierna, organizzata in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, e dedicata a Domenico Quirico, inviato del quotidiano “La Stampa” scomparso in Siria, sono stati ribaditi i principi su cui la prossima legge sarà ispirata.

Belluzzi, insieme ai segretari di Stato Matteo Fiorini, Giuseppe Maria Morganti, Marco Arzilli, rispettivamente con le deleghe alle Telecomunicazioni, alla Cultura e all’Industria, e ai giornalisti Carlo Romeo, direttore di Smtv, Nico Perrone, direttore dell’agenzia Dire, Antonio Fabbri, presidente di Usgi, nella seconda parte dei lavori della giornata, hanno tracciato il quadro in cui lo strumento normativo sarà sviluppato. L’ambizione del segretario Belluzzi è di costruire una norma che garantisca “una sorta di empatia- spiega- vorrei che in essa si possa trasferire la sensibilità di tutta la collettività perché non può essere la legge di una segreteria di Stato ma di un Paese”.

L’auspicio, prosegue Belluzzi, è poter seguire l’Islanda, la cui recente Media Law è stata approvata in parlamento quasi all’unanimità, con una sola astensione. Tra i punti da evitare, l’istituzione di un ordine, sul modello italiano che “non è- puntualizza- nelle volontà di governo e maggioranza”. Così come “l’informazione non corretta che sconfina nella delazione- prosegue- deve essere fortemente combattuta”. Infine, tra gli obiettivi anche l’esigenza di colmare il vuoto dell’attuale normativa rispetto alle testate on line. Il collega Fiorini punta quindi il dito contro il cattivo giornalismo che confonde fatti e opinioni e non tutela così chi ne fruisce. Il segretario di Stato Morganti sottolinea dal canto suo l’esigenza di una professionalizzazione del giornalismo, più facile da realizzarsi nelle principali testate, “ma a San Marino ci sono anche tante micro realtà- spiega- che devono fare i conti con bilanci risicati”. Di qui il “necessario intervento dello Stato- sottolinea- per garantire professionalità e fare in modo che il gap sia colmato”.

A riguardo, Arzilli concorda sul sostegno pubblico all’editoria purché sia chiaro, allo stesso modo anche le proprietà editoriali devono essere trasparenti. “Abbiamo tante società editoriali che bisogna valorizzare- spiega- lo Stato deve fare la sua parte, esistono dei fondi, anche se pochi, che vanno gestiti in modo chiaro e destinarli a chi lavora correttamente”.

Contro il killeraggio mediatico possono essere una garanzia il pluralismo e il senso di responsabilità di chi fa il mestiere del giornalista, sostiene il direttore dell’agenzia Dire Perrone. E soprattutto, aggiunge, “la possibilità di avere una fonte di informazione a disposizione, le agenzie di stampa, dove non valgono opinioni, ma si parla di fatti”. Quindi il direttore di San Marino Rtv, Romeo, distingue tra libertà di stampa e di denuncia: “Nessuno- chiarisce- dovrebbe mai coprirsi con la foglia di fico della libertà di informazione per la delazione, il ricatto e la diffamazione”.

Infine, il presidente dell’Usgi, Fabbri, elenca le priorità del giornalismo sammarinese: riconoscimento della professione, anche contrattuale; favorire l’accesso alle fonti istituzionali; infine introdurre la possibilità di sanzionare le querele pretestuose, per evitare l’abuso di denunce a scopo intimidatorio.

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