Alessandra Nanni di Il Resto del Carlino Rimini: Tiziano Marchi. Arrestato funzionario delle Entrate

Alessandra Nanni  di Il Resto del Carlino Rimini: Tiziano Marchi.  Arrestato funzionario delle Entrate

Il Resto del Carlino Rimini (24 aprile 2016)

Incastrato

Preso
con la mazzetta in mano. Arrestato funzionario delle Entrate

Filmato
dai carabinieri nello studio di un commercialista riminese

Alessandra Nanni

La
mazzetta  si prende ancora come trent’anni fa: contanti chiusi in una
busta bianca. Ed è quella che aveva appena ritirato il funzionario
dell’Agenzia delle Entrate di Cesena, quando i carabinieri del Nucleo
investigativo di Rimini l’hanno chiamato per nome mentre si stava
avviando al bar. Tiziano Marchi, 59 anni, originario di Forlimpopoli e
residente a Forlì, un passato da socialista ed ex assessore comunale, è
stato arrestato venerdì pomeriggio, subito dopo essere uscito dallo
studio di un commercialista riminese. Nella busta c’erano 5mila euro, la
metà della cifra che aveva chiesto per evitare una verifica fiscale a
un cliente del professionista. Ora è rinchiuso in una cella dei
‘Casetti’ con l’accusa di concussione, mentre al suo ufficio sono stati
messi i sigilli.

E’ circa due settimane fa che il funzionario
contatta il commercialista. Dice che deve parlargli di un suo cliente,
un imprenditore di Cesena che ha due aziende per la lavorazione del
ferro. Si danno appuntamento all’Agenzia delle Entrate di Cesena, ma una
volta arrivato il riminese rimane interdetto. Marchi, racconterà poi,
attacca dicendo che ha problemi economici e che ha bisogno di un
prestito che quantifica in 9-10mila euro. L’altro, beata innocenza, gli
suggerisce di chiedere un mutuo, e non mostra di aver capito
l’allusione. Il funzionario a quel punto è costretto ad essere più
esplicitò: quei soldi serviranno ad evitare che il suo cliente subisca
una verifica a tempo di record. Marchi infatti ha già avuto a che fare
con l’imprenditore quattro anni prima, quando al cesenate vennero
contestati dall’Agenzia 400mila euro e lui ‘patteggiò’ per 190mila. La
mazzetta, dice, servirà a far finire la nuova pratica in fondo al
mucchio. Il commercialista resta di pietra, quindi prende tempo,
risponde che gli farà sapere, ma subito dopo insieme al cliente va
dritto in procura a Rimini per denunciare Marchi. I militari, coordinati
dal sostituto procuratore Davide Ercolani, preparano la trappola:
suggeriscono al professionista di accettare l’offerta per 5mila euro e
di dare appuntamento a Marchi nel suo studio riminese. Non prima di
averlo riempito di cimici e telecamere. E si arriva a venerdì
pomeriggio, giorno fissato per l’incontro. Marchi arriva a Rimini alle
15. Il ‘palcoscenico’ è già stato allestito e le banconote marcate con
inchiostro sensibile agli ultravioletti. La scena ripresa dalle
telecamere è quella del solito film. Uno che allunga la busta bianca e
l’altro che la prende. «Vuole contarli?», chiede il primo. Marchi dà una
rapida occhiata all’interno: «No, mi fido». Il funzionario esce dallo
studio e si avvia con aria soddisfatta al bar vicino, quando si sente
chiamare.

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IL PERSONAGGIO
UNA VITA nella fila del Partito socialista – del quale fu negli anni ’90 segretario della Federazione provinciale – fino al suo incarico più importante, quello di assessore in Comune a Forlì, con delega al personale e ai servizi informatici e demografici, durante la legislatura 2004-2009 (sindaco allora era Nadia Masini). Tiziano Marchi, forlimpopolese del 1957, toccò in quel quinquennio il vertice della sua carriera politica.
SI PRESENTÒ alle elezioni con la lista Romagna Riformista Popolare (un anomalo amalgama di laici e cattolici), finendo poi tra i banchi della giunta. Dal 1990 al 1995 aveva occupato il posto di consigliere comunale a Forlimpopoli, per il Psi; dal 1995 al 1999 era diventato, con lo Sdi di Boselli, consigliere provinciale. Fu anche componente del cda e vicepresidente di Unica Reti. Finita la legislatura Masini, il 59enne si era allontanato dalla vita politica locale. Una passione che ha condiviso con la moglie, Stefania Raffelli, ex assessore comunale a Forlimpopoli. Negli anni in cui il Psi dettava legge a livello nazionale e non solo Marchi si era schierato con Stefano Servadei (per cinque volte deputato del Garofano), mentre i compagni di Federazione sostenevano Bettino Craxi (non è stato possibile appurare se Marchi sia ancora iscritto al Psi).
TRA COLORO che lo hanno conosciuto c’è Vanda Burnacci, un passato socialista e un presente come consigliere comunale di Forza Italia. «Ritengo la vicenda quasi incredibile per come lo conosco. Presumo che un vizio gli abbia tolto i lumi della ragione». I consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle, Daniele Vergini e Simone Benini, parlano di un episodio «di una gravità senza precedenti. Serve, anche a Forlì, un rinnovamento della classe politica».

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