Alla politica si chiede trasparenza. Esempio i 2milioni di euro di Punto Shop

Alla politica si chiede  trasparenza. Esempio i 2milioni di euro di  Punto Shop

Il nuovo governo della Repubblica di San Marino si sta presentando a Roma e Strasburgo con un volto nuovo, chiedendo fiducia e credibilità.

Con un volto nuovo chiedendo fiducia e credibilità si è presentato anche ai cittadini. Questo comporta che non ci siano zone d’ombra nei comportamenti. Soprattutto non è più tollerabile l’inciucio fra politici per continuare il solito tram tram dello scambio di favori, in genere, inconfessabili, a scapito del bene comune.

Un’occasione per dimostrare una vera volontà di cambiamento è fornita, ad esempio, dalla questione del debito di 2milioni di euro di Punto Shop verso lo Stato. Debito reso pubblico da Gian Marco Marcucci, Segretario di Stato al Lavoro, e Marco Arzilli, Segretario di Stato all’Industria, in una
conferenza stampa.

I responsabili del Lavoro e dell’Industria del precedente governo, cioè, rispettivamente, Pier Marino Mularoni e Tito Masi, hanno detto di non essere mai stati a conoscenza di

alcuna difficoltà della Punto Shop finché erano in carica, cioè fino al 3 dicembre 2008. Tanto meno di quel debito accumulato nei confronti dello Stato.

È necessario che Marcucci e Arzilli svolgano la loro indagine e dicano ai cittadini come e quando si è formato quel debito verso lo Stato di 2milioni di euro. Si tratta di una domanda normale in un paese che vuole ritornare al normale rapporto fra amministratori ed amministrati in un paese democratico.

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