Innumerevoli sono le occasioni in cui, specie con questo Governo, da San Marino è stato annunciato l’invio di note formali di protesta a Roma, a seguito di qualche violazione della sovranità. Ad esempio per lo sconfinamento di forze dell’ordine o di militari italiani.
Ebbene mai, nonostante le ripetute richieste da parte degli operatori dei media in occasione delle conferenze stampa, la Segreteria di Stato per gli Affari Esteri ha dato notizia di una risposta.
Eppure la Repubblica di San Marino godeva di rispetto presso lo Stato italiano ancor … prima che si formasse. Ancora quando la capitale era a Torino e vi faceva capo la Romagna e non le Marche.
Ecco una lettera di Cavour (Ministero degli Affari Esteri) ai governanti sammarinesi, datata 1° agosto 1860.
Ho rilevato con rincrescimento dal pregevole foglio statomi dalle SS.VV.Ill.me diretto sotto la data del 25 ora scaduto Luglio, come nel giorno 19 del precitato mese, alcuni soldati del Corpo dei Bersaglieri, s’introdussero nel territorio di cotesta Repubblica.
Benché questo incidente, siccome le SS.VV.Ill.me benevolmente si compiacquero accennare, possa attribuirsi alla ignoranza, per parte dei militari sopramentovati, della linea di confine tra gli Stati di S.M. e del territorio della Repubblica, presso il qual limite indicarsi esistere la casa del Colono del Sig. Masi, cui i medesimi si recarono, io mi sono tuttavia recerto a doverosa premura di segnalare l’accaduto al Ministero della Guerra, invitandolo in pari tempo a dare gli opporutni provvedimenti per la repressione di siffatto abuso.
Confidando, che mercé gli ordini e le disposizioni cui il prefato Ministro sarà per impartire, più non verrà a rinnovarvi consimile fatto, colgo intanto questa circostanza per confermare alle SS.VV.Ill.me i sensi della distintissima mia considerazione.