Ams: compostaggio e verde

Ams: compostaggio e verde

COMPOSTAGGIO E IL VERDE
Dopo anni di immobilismo e menefreghismo i rifiuti vengono al pettine.
In questi giorni si parla di realizzare un impianto di compostaggio per i rifiuti organici sacrificando migliaia di mq di verde per far posto a capannoni o silos (forse i nostri governanti si stanno svegliando e cominciano a rispettare l’ambiente o forse devono considerare la legge sulle discariche 36/03 che obbliga a contenere la quantità di rifiuti biodegradabili entro il limite di 81kg/abitante/anno?).
La raccolta della frazione umida, un 30-40% del totale dei nostri r.s.u. che ammontano a circa 600 kg per persona all’anno, diventerà ottimo concime da usare in agricoltura e solleverà il peso di circa 180 kg procapite. L’AMS presentò appunto un’istanza d’Arengo approvata dal C.G.&G. nel 2009 che chiedeva tale separazione. Come al solito però ci si muove sempre in ritardo, quando si ha il rifiuto alla gola, e in questi anni di emergenze ambientali nessun governo ha mai affrontato seriamente la raccolta dei rsu. Così sempre di fretta ci si sposta  al contrario, si cerca di affrontare il problema senza pensare ad una vera politica di riduzione a monte del rifiuto stesso. Sistemi chiesti anche dall’Unione Europea (direttiva 98/2009) che mette la prevenzione e la riduzione del rifiuto al posto più alto nella gerarchia di gestione dei rifiuti, ma anche chiesti dai cittadini attraverso istanze tutte rigorosamente bocciate o non rese esecutive: introduzione di sistemi per dispensare prodotti sfusi nei supermarket come detersivi, shampoo, cibi in granaglie, vino, ecc.; -introduzione di distributore di latte; -eliminazione delle acque minerali in bottiglia nelle mense scolastiche; -realizzazione di fontane pubbliche per erogare acqua gratis; -eliminazione delle così dette  borse di plastica; -eliminazione di contenitori di plastica per l’acqua minerale entro il 2014.
Così come sta avvenendo per l’energia dove si cerca di tappare i buchi del secchio bucato incentivando e realizzando impianti fotovoltaici senza pensare ad una effettiva riduzione dei consumi e ad una maggior efficienza degli impianti.
Nel 2009 nove associazioni e una Giunta di Castello chiesero un incontro a quattro Segreterie di Stato al fine di attuare un piano di gestione dei rifiuti e di promuovere delle azioni concrete per la riduzione della produzione alla fonte, aumentando la differenziazione ed evitando il ricorso ad incenerimento e discarica. Il loro intendimento era di collaborare e di sapere le intenzioni del governo nella gestione dei rifiuti. Nessuno delle quattro Segreterie di Stato interpellate, nonostante i numerosi solleciti, si è degnata di concedere un appuntamento o fornire una risposta.
Questa politica di gestione dei rifiuti dà così il suo contributo al malcostume e ad esempi diseducativi e non  diffonde nella popolazione una cultura del risparmio, del recupero e del riciclo e il convincersi che la cosa pubblica è di tutti vanificando benefici per l’ambiente, la lotta al cambiamento climatico e la riduzione dei costi economici nel conferimento alla discarica di Sogliano.  Visto che molti dei nostri edifici dispongono di un piccolo giardino od orto, perché non obbligare i cittadini al compostaggio domestico? Perché non si diffondono compostiere condominiali o comunitarie presso condomini, mense, scuole, ristoranti, hotel? Il terriccio sarebbe utilizzato nel luogo di produzione contenendo così anche i costi di raccolta.
Perché non si utilizzano capannoni inutilizzati per tali impianti?
Altre strade si dovrebbero prendere e valutare per scongiurare l’occupazione e la distruzione di un altra area verde, fermiamoci un attimo e non aggiungiamo altro cemento al nostro martoriato territorio.
Raniero Forcellini
                                                                                                                                   Presidente AMS            

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