AMS. Residenze e obbligo di residenza, Consiglio dei XII

AMS. Residenze e obbligo di residenza, Consiglio dei XII

Questo giochino non ci piace, si chiama giochino al massacro.
Sul perché il Consiglio dei XII ha tolto l’obbligo di residenza di sei anni per poter acquistare un bene immobile in Repubblica
Se andare al governo, significa rendere inefficienti e imbecilli gli ultimi tre neuroni che la media dei nostri politici contiene nella propria scatola cranica, allora spero di non andarci mai; il patetico e drammatico (per noi cittadini) teatrino a cui stiamo assistendo in questi giorni  da parte di uomini di apparato che, facendo cucù da dietro un dito, difendono l’indifendibile rendendo vano ogni appello al buon senso e al rispetto del bene comune supremo che si chiama Repubblica di San Marino. Il governo sta tentando in tutti i modi di abbattere tutte quelle barriere che, saggiamente, i nostri padri avevano eretto a difesa del territorio e della sua sovranità non solo ideale, ma anche temporale, emanando leggi, decreti, statuti, ecc. ecc. a protezione della proprietà fisica dei beni immobili del territorio che, tutti sommati insieme, fanno i nostri risicati 61 Kmq. E’ la nostra dimensione fisica che ci rende vulnerabili alle infiltrazioni di qualunque tipo e che tende a minare la nostra effettiva sovranità perché si può anche pericolosamente arrivare al punto di non essere più padroni in casa propria anche in funzione del fatto che il sammarinese sa cosa vuol dire essere sammarinese, mentre un qualsiasi signor Brambilla o Calogero Esposito del piffero, con i loro portafogli pieni di euri, se ne strabattono delle nostre tradizioni e della nostra storia, fanno i loro  affari senza badare alla nostra cultura e senza rispetto di nulla.
Proprio in questi giorni è scoppiata in Italia la polemica sulla strisciante invasione economica da parte di aziende Francesi nei confronti di numerose aziende italiane; loro che hanno un territorio sconfinato, rispetto al nostro, si pongono il problema e si preoccupano, mentre noi, poveri e soliti zucconi, non abbiamo ancora capito che dobbiamo stare non 10, non 100 ma 1000 volte più attenti e prudenti per non scomparire dalla cartina geografica. Ben vengano le norme restrittive nei confronti di chi vuole prendersi un pezzetto della nostra Repubblica considerando che, una volta venduto, quel pezzetto non tornerà più come prima. Bisogna vigilare e soprattutto stare attenti e non mascherarsi dietro un conflitto di responsabilità (“tu eri d’accordo quella volta”, “si ma poi, anche per colpa tua, il Governo è caduto e non se n’è fatto nulla”,…..) e mentre i nostri eroi litigano sul come e sul chi, non si domandano il perché e intanto il danno è fatto e il bello è che al Governo sono tutti contenti del malfatto, mentre i cittadini sono un bel po’ arrabbiati (è forse anche questo lo scollamento tra politica e cittadini?). C’è anche chi non ha ancora capito che questi problemi vanno affrontati in altro modo, vanno affrontati da paese moderno attraverso la progettazione e la programmazione, ma stiamo parlando di cose che appartengono al presente e al futuro mentre i nostri governanti hanno entrambi i piedi saldamente piantati nel passato (compresa la testa) e con politiche di questo tipo non si può che tornare indietro.
C’è invece chi sta già pensando di organizzare l’ennesimo Referendum, visto che l’ultima tornata referendaria non è servita a far capire a questi tontoloni che il territorio non si tocca e se lo si tocca lo si fa condividendo e discutendo le scelte con tutti i Sammarinesi e non solo all’interno delle segrete stanze del malgoverno fatto di finti saggi, pentiti servitori del paese e aspiranti padroni di uno Stato che ora c’è e che, con provvedimenti del genere, rischia di non esserci più.                                                                         Augusto Michelotti                          
GRUPPO AMBIENTE DELL’ASSOCIAZIONE MICOLOGICA SAMMARINESE

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