Conferenza stampa Riforma Tributaria

Conferenza stampa Riforma Tributaria

Repubblica di San Marino
UFFICIO STAMPA DEL CONGRESSO DI STATO
Comunicato stampa
Illustrate oggi alla stampa le linee guida della riforma fiscale e i suoi principali ambiti di intervento; riforma che, in base al disposto dell’articolo 47 della Finanziaria 2011, dovrà essere avviata all’iter legislativo entro il prossimo 30 giugno, passando in via preliminare anche attraverso un dibattito in Commissione Finanze e Bilancio.
Con l’intento di giungere a una riforma il più possibile condivisa e comprensiva di interventi in grado di soddisfare a pieno i molteplici bisogni del nostro Paese, già nei giorni scorsi la Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio aveva avviato una serie di confronti con le forze politiche, le categorie economiche e sindacali sui contenuti della riforma, da tutti ritenuta una necessità. Due le ragioni, evidenziate dal Segretario di Stato alle Finanze e Bilancio, Pasquale Valentini: il sistema economico sammarinese, avviato sulla strada della trasparenza e della cooperazione internazionale, richiede un sistema tributario corrispondente al nuovo contesto; l’esigenza di una fiscalità chiara, che sia da traino e non da ostacolo per lo sviluppo economico del Paese, anche nell’ottica di attrazione di nuovi investimenti. Valentini ha definito il progetto “un tassello importante nel risanamento dell’economia”, consapevole che un tale intervento dovrà naturalmente essere accompagnato da ulteriori iniziative e che la tassazione in sé, disgiunta da aspetti altrettanto importanti, fra cui la necessità di creare occupazione, non possa risolvere tutti i problemi di quadratura di bilancio. “Un progetto di riforma” – ha tenuto a precisare Valentini – “che non andrà a stravolgere il sistema tributario sammarinese, piuttosto introdurrà dei correttivi per far recuperare in efficienza il sistema attraverso interventi sulle regole di calcolo di imposta e, in una fase successiva, sul controllo e gli accertamenti, al fine di garantire una maggiore equità e trasparenza”. “Si tratta” – ha continuato Valentini – “di introdurre un percorso chiaro fra reddito e base imponibile, senza andare ad inasprire le aliquote fiscali, ma diversificando di fatto gli interventi e facendo emergere le situazioni opache”. Una riforma – gli ha fatto eco il Coordinatore alle Finanze, Luca Beccari – che “non dovrà necessariamente riscrivere le regole, semmai dovrà introdurre interventi che ci consentiranno di recuperare gettito da quelle aree dove oggi il prelievo è del tutto assente o eccessivamente ridotto”. Beccari ha descritto uno scenario ideale entro cui muoversi: un sistema impersonale, svincolato dalla logica soggettiva di concessione di regimi agevolati, ma basato su parametri ufficiali e certi.
Al Governo spetterà poi il compito di  effettuare una valutazione politica sull’incisività degli interventi possibili e, rispetto alla loro adozione, conciliarli con le necessità del Paese nella contingenza, continuando a garantire un’alta qualità dei servizi pubblici e un elevato stato sociale.
Il documento presentato
Le proposte di riforma si basano su  un ampio e articolato lavoro di analisi dei dati e delle dinamiche del gettito tributario dell’ultimo quinquennio effettuato da parte di consulenti e tecnici della Segreteria di Stato. E’ stato osservato il contesto contributivo attuale, le anomalie e le criticità presenti al fine di ipotizzare degli interventi e simularli, in un clima di apertura e confronto.   
In una cornice internazionale di richiesta di trasparenza e di concorrenza fiscale leale, la riforma si pone l’obiettivo di coniugare equità tra le categorie dei contribuenti ed efficienza del sistema, dei metodi di accertamento della base imponibile e dei controlli sui soggetti passivi. In proiezione, infatti, il gettito tributario ottenuto nei passati esercizi finanziari difficilmente potrà essere mantenuto senza un intervento radicale e complessivo di revisione dell’ordinamento tributario, che rende ancora più necessaria una riduzione delle distanze fra la tassazione nominale e quella effettiva registrate in alcuni ambiti impositivi.
Gli interventi proposti intendono da un lato rivedere le regole di calcolo della base imponibile al fine di correggere quei meccanismi che producono distorsioni o generano un gettito insufficiente e incoerente con le dinamiche economiche e sociali del paese; dall’altro mirano a introdurre nuovi strumenti di accertamento dell’imposta e di controllo dei contribuenti che possano garantire una piena emersione della cosiddetta “economia sommersa”.
Particolare attenzione è dedicata alla valorizzazione del “sociale” (carichi familiari, situazioni inabilitanti e anziani), nonché a un innovativo sistema di deduzioni che permetterà di considerare nel calcolo del reddito imponibile un insieme più articolato di oneri deducibili (fra i quali anche quelli ad utilità sociale quali l’istruzione, la cultura, la conservazione del patrimonio artistico). Ciò sarà possibile mediante una completa ridefinizione di quelli che oggi sono considerati abbattimenti e detrazioni “forfettarie”, concessi senza alcun riferimento alla natura e alla qualità delle spese sostenute, né alla tipologia del contribuente.
L’esame dei dati ha dimostrato, fra le altre cose, la costante e anomala presenza di contribuenti in perdita o con redditi inferiori a quanto può essere ragionevolmente essere ritenuto un reddito minimo. Per questi contribuenti verrà introdotto un “livello minimo di prelievo” attraverso il quale verrà corretto il fenomeno e garantita una maggiore equità sociale; verrà inoltre promossa una necessaria attività di controllo e monitoraggio che, con le nuove regole, permetterà di analizzare nel dettaglio e con più significativo grado di efficienza le dinamiche di posizionamento dei contribuenti nelle varie fasce di reddito.
San Marino, 27 aprile 2011/1710 d.F.R.

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