Andrea Palladino, La ‘cricca’ di Eutelia che spoliava la società, Il Manifesto

Andrea Palladino, La ‘cricca’ di Eutelia che spoliava la società, Il Manifesto

Il Manifesto.
La «cricca» di Eutelia che spoliava la società
Otto arresti, azzerati i vertici della compagnia aretina, di Agile e di Omega
Andrea Palladino

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È un labirinto profondo, cupo, fatto di false strade, illusioni e tanta finanza tossica. È la ragnatela Eutelia, Agile e Omega, le tre società dove si incrociano i destini di oltre duemila lavoratori, da più di un anno senza stipendio e trattati come una merce da scartare.
Da ieri otto protagonisti di primo piano della vicenda, registi del gioco di specchi societari, sono agli arresti. Anzi, sette, visto che il più visibile – e decisamente arrogante – padrone della ferriera, Samuele Landi, è all’estero, esattamente a Dubai, ricercato dal nucleo speciale di polizia tributaria della Guardia di finanza, che ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare ottenute dai pubblici ministeri di Roma Cascini, Ielo e Loy. Nomi di peso nella vicenda Eutelia/Agile anche gli altri: Pio Piccini, presidente e amministratore delegato di Omega Spa, la società che ha rilevato Agile, il contenitore dove Eutelia aveva scaricato il ramo d’azienda dell’information tecnology; Leonardo Pizzichi, presidente del Cda di Eutelia, e membro del collegio sindacale dei Monte dei Paschi di Siena fino allo scorso anno, quando si dimise dall’organo di vigilanza della banca toscana; Claudio Marcello Massa, amministratore di fatto di Agile e amministratore protempore di Omega; Marco Fenu, dirigente di Agile e tesoriere di Omega; Salvatore Riccardo Cammalleri, amministratore unico e procuratore di Agile; Antonangelo Liori, dominus del gruppo Omega e, infine, un altro componente della famiglia Landi, Isacco, in qualità di consigliere di amministrazione di Eutelia. Una vera cricca della finanza, accusata di aver fatto sparire i soldi degli stipendi di almeno duemila persone, attraverso «la distrazione di complessivi 11.179.989 dalla Agile Srl e la sottrazione di crediti della stessa società, ceduti senza corrispettivo a garanzia di obbligazioni assunte da altri soggetti, per un valore pari ad 5.529.543». Soldi passati a società e conti utilizzati per quella che gli investigatori chiamano una «spoliazione» delle società: cannibalizzarle per incamerare i fondi, a qualsiasi costo.
Sono dunque almeno tre le procure interessate alla costellazione Eutelia e a quella strana società, la Omega, che ha acquisito le quote di Agile. Oltre alla procura di Roma, che ha fatto scattare gli arresti di ieri, c’è quella di Arezzo, attiva fin dal 2007 su un’ipotesi di falso in bilancio, appropriazione indebita e emissione di fatture false per la società Eutelia. Un processo arrivato da qualche giorno davanti al Gup di Arezzo, con una richiesta di rinvio a giudizio per buona parte dei patron della società, la famiglia Landi. Esisterebbe poi un’inchiesta della procura di Forlì, che – secondo quanto riportato sul blog di Roberto Galullo de Il sole 24 ore – nei mesi scorsi ha inviato una rogatoria a San Marino per ottenere documenti su eventuali conti e società riconducibili ad Angelo Landi e alla società Eutelia.
Al centro del labirinto c’è una sorta di Minotauro, quella società Omega richiamata da tante inchieste. Tra gli arresti di ieri c’e anche Pio Piccini, fondatore di Omega e ancora oggi proprietario della controllante Matrix srl. Accanto a Piccini in Matrix c’è la Fin project SA, società finanziaria di San Marino, che solo due giorni prima degli arresti è stata messa in liquidazione coatta amministrativa dal congresso di Stato della Repubblica di San Marino. È quasi impossibile andare oltre. Dalla banca centrale della repubblica del Titano spiegano che i motivi della messa in liquidazione e i soci della finanziaria sono «dati che non possiamo divulgare». Come avvolto nel più fitto mistero è il progetto di fusione per incorporazione di Omega con la società Libeccio, il cui progetto è stato annunciato e depositato in camera di commercio il 24 settembre dello scorso anno.
Su Libeccio, su Omega e su altre società tecnologiche controllate dal gruppo di Piccini indaga anche la Procura di Milano, portando a quattro i Tribunali coinvolti nel labirinto di Omega. Per ora i Pm Spataro e Greco hanno chiesto il fallimento della società interessata ad incorporare Omega, ma l’estremo riserbo che avvolge l’intera vicenda sembra essere preliminare ad ulteriori sviluppi. La stessa Guardia di finanza ha spiegato ieri che gli arresti sono solo la punta di un iceberg e che non manca molto a sviluppi ancora più importanti. Sono almeno due le vicende simili e collegate a quella di Eutelia e Agile, dove si riconosce una sorta di marchio di fabbrica della finanza spericolata: l’affare Omnia Network e la Phonemedia, nomi collegati ad altri lavoratori oggi senza stipendio. Phonemedia – nome che racchiude decine di contact center sparsi in Italia – è un’altra azienda acquistata dalla stessa Omega, oggi al centro dell’inchiesta della Procura di Roma.

Andrea Palladino

[Articolo su il manifesto del 10/07/2010]

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