Anna De Martino di Il Resto del Carlino: Associazione a delinquere, chiesto il rinvio a giudizio per gli ex vertici Carim

Anna De Martino di Il Resto del Carlino: Associazione a delinquere, chiesto il rinvio a giudizio per gli ex vertici Carim

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Associazione a delinquere, chiesto il rinvio a giudizio per gli ex vertici Carim

Anna De Martino

Richiesta di rinvio a giudizio per ‘associazione per delinquere finalizzata ad un numero indeterminato di reati societari’, come la registrazione di utili inesistenti ma distribuiti ai soci, prestiti facili, perdite occultate, azioni vendute a prezzo pieno pochi giorni prima del commissariamento e restituzione dei conferimenti a favore solo degli ‘amici’. La richiesta è stata depositata dalla Procura per gli ex amministratori di Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), ossia il presidente del consiglio di amministrazione, Giuliano Ioni, il direttore generale, Alberto Martini e il vice direttore generale Carim, Claudio Grossi. Ora spetterà al giudice decidere se mandare a giudizio o prosciogliere. La Procura ha anche chiesto il giudizio per altre 20 persone, tra consiglieri e sindaci revisori, indagati per falso in bilancio. Verso l’archiviazione invece la posizione dei due commissari Riccardo Sora e Piernicola Carollo intervenuti in Carim ad ottobre del 2010, quando l’istituto di credito fu commissariato. Inizialmente iscritti nel registro per indebita restituzione dei conferimenti perché non si erano opposti ‘all’acquisto da parte di Carim spa di circa 1.300.000 azioni proprie ad un prezzo illecitamente maggiorato’ secondo un parere di Banca d’Italia, i commissari hanno agito bene se invece si fossero opposti alla vendita delle azioni avrebbero procurato allarme nei correntisti con conseguente corsa agli sportelli che avrebbe anche potuto portare l’istituto di credito al default. Secondo l’indagine del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini la vecchia ‘governance’ di Carim avrebbe agito per falsare i conti e ingannare parte degli azionisti e il pubblico.
Secondo le indagini di Gdf e sostituto procuratore, Luca Bertuzzi, in quegli anni c’era ‘un sodalizio criminale composto dai vertici dell’istituto, in carica nel periodo dal 2009 fino al commissariamento nel 2010 che, a seguito di elargizione di mutui e di finanziamenti non assistiti da adeguate garanzie, ometteva dolosamente di evidenziare nei bilanci le perdite già maturate da tempo tramite stime e valutazioni palesemente non corrispondenti alla reale situazione del credito’. Oltre ai vertici, nell’indagine sono finiti i membri pro tempore del Consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. Nel mirino i prestiti, uno di questi anche quello ad Aeradria che poi a causa della crisi economica e dei fallimenti sono poi diventati perdite. La Gdf ha invece scoperto che nei bilanci Carim erano state inserite ‘valutazioni alterate, sproporzionate ed arbitrarie’. Così al posto di una perdita di oltre 4 milioni nel 2009, compare un utile di oltre 31 milioni. Le parti offese nel procedimento sono, Enrico Cecchi, che rappresenta il comitato di Tutela dei piccoli azionisti di Banca Carim e una risparmiatrice di Cattolica.
Anna De Martino

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