Anna Maria Tarantola, antiriciclaggio, Rimini (Agenzia Agi)

Anna Maria Tarantola, antiriciclaggio, Rimini (Agenzia Agi)

La lotta al riciclaggio e’ stata intensificata ma deve essere ancora rafforzata: lo ha detto intervenendo a un convegno a Rimini il vicedirettore generale della Banca d’Italia Anna Maria Tarantola. “Per un Paese come il nostro, nel quale il fenomeno della criminalita’ ostacola la crescita e il benessere di intere aree territoriali, la prevenzione e il contrasto del riciclaggio costituiscono un obiettivo primario per i regolatori e le autorita’ e devono divenire condizione essenziale per il corretto esercizio dell’attivita’ imprenditoriale”.

“Nella delicata fase di recupero dell’attivita’ economica che stiamo registrando, occorre evitare che il disordine determinato dalla crisi crei occasioni che agevolino l’infiltrazione di capitali illeciti nel sistema finanziario”. Serve uno “sforzo ulteriore per accrescere l’omogeneita’ della cornice normativa e delle prassi applicative sia a livello europeo che internazionale in materia antiriciclaggio”.

E’ tanto piu’ urgente se si considera “l’esperienza sin qui acquisita” che evidenzia, tra gli intermediari, “criticita’ nel puntuale rispetto della normativa: insufficienti verifiche della clientela, incomplete registrazioni negli archivi aziendali, carenti valutazioni delle operazioni anomale, ritardi e omissioni nelle segnalazioni, controlli poco incisivi, scarsa formazione del personale”.

Negli ultimi due anni, ha sottolineato Tarantola, le segnalazioni dell’Unita’ di Informazione Finanziaria interna a Bankitalia hanno registrato un rilevante aumento (+16% nel 2008, +44% nel 2009), fornendo informazioni utili per il successivo avvio di ispezioni (18 accertamenti nel 2009). Bankitalia svolge la sua attivita’ anti-riciclaggio insieme alla Guardia di Finanza ed alla Magistratura, alle quali dal 2007 ha inviato rispettivamente 500 e 95 comunicazioni. Con le Fiamme Gialle, poi, sono stati concordati piani di accertamenti ispettivi sugli intermediari, che, nel 2009, hanno portato alla cancellazione dall’elenco generale di 11 soggetti. (AGI)

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