La Voce di Romagna San Marino
La storia. La figlia di Mario
Fantini, ex ad Carisp; uno spaccato inedito sta emergendo dall’inchiesta
Sopaf di Milano che permette di rileggere l’indagine condotta da Forlì su
Carisp-Delta con uno sguardo diverso
“Chiedo la verità e giustizia per
mio padre”
Spero che la commissione consiliare sia presto
operativaLa figlia di Fantini: ‘Chiedo verità e giustizia per mio padre’
Antonella Zaghini Sulla scia dell’inchiesta
milanese su Sopaf, la holding di partecipazione finanziaria che fa capo
alla famiglia Magnoni, Nadia Fantini, figlia dell’allora amministratore delegato
della Cassa di Risparmio Mario Fantini, torna sui fatti che hanno attraversato
l’ultimo periodo della sua vita.
Perché decide di parlare oggi?
“Per difendere l’onore di mio padre. Chi l’ha conosciuto sa di
quale pasta era fatto, della sua correttezza. Ma io voglio arrivare alla verità
che non è quella che hanno fatto credere fino ad oggi”.
Qual è
la verità?
“Da quello che ho capito leggendo i tanti documenti di
mio padre, parlando con le persone che hanno vissuto sulla loro pelle la vicenda
Cassa di Risparmio-Sopaf- Delta e soprattutto leggendo le carte delle due
inchieste quella di Forlì e l’altra di Milano, ho capito che la verità sta
emergendo dalle carte dell’indagine di Milano.
Gli inquirenti hanno vagliato
l’operazione di pagamento da parte di Cassa di Risparmio a Sopaf (nel contratto
sottoscritto fra Cassa e Sopaf sono indicati 55 più altri 15 milioni di
consulenza, ndr). Oggi le carte di Milano hanno aperto uno spaccato inedito e
permettono di rileggere l’inchiesta di Forlì su Delta (il gruppo bolognese
partecipato dalla Cassa di Risparmio, ndr) con uno sguardo diverso. Come figlia
mi adopererò in tutte le sedi affinché questa opportunità non sia persa”.
Quali possono essere le sedi da cui partire per fare
chiarezza?
“Per esempio, auspico che la commissione d’inchiesta
approvata dal Consiglio grande e generale di San Marino arrivi al più presto a
essere operativa, proprio per fare chiarezza su eventuali responsabilità di
personaggi sammarinesi nell’agevolare la trattativa Cassa di Risparmio- Sopaf,
per la vendita delle quote di Sopaf in Delta. Del resto abbiamo letto tutti il
“memoriale Ghiotti” e credo anche che il Tribunale di San Marino abbia
l’interesse ad andare in fondo alla questione una volta per tutte. Molto
interessante, e qui lancio un invito, sarebbe quello di andarsi a rileggere le
audizioni rilasciate al pm forlivese Fabio Di Vizio e che sono allegate agli
atti del processo che inizierà ad ottobre. Un altro aspetto di questa triste
vicenda, che mi sta a cuore, è quello sulle sorti di Delta”.
Cioè, si spieghi meglio?
“Un gruppo sano che
produceva reddito è stato smantellato con una grave perdita per tutti: Delta
aveva creato un indotto di circa 2500 posti di lavoro, ma non solo era una
ricchezza per il territorio considerato il reddito che produceva. Solo il
senatore Elio Lannutti ha più volte sollecitato il Parlamento chiedendo risposte
che non sono mai arrivate. E anche qui uno si domanda perché. Insomma, credo che
la vicenda Delta e il destino a cui è andato incontro mio padre, morto senza
potere avere avuto giustizia, meritino rispetto e risposte”.
La storia. La figlia di Mario
Fantini, ex ad Carisp; uno spaccato inedito sta emergendo dall’inchiesta
Sopaf di Milano che permette di rileggere l’indagine condotta da Forlì su
Carisp-Delta con uno sguardo diverso
“Chiedo la verità e giustizia per
mio padre”
Spero che la commissione consiliare sia presto
operativaLa figlia di Fantini: ‘Chiedo verità e giustizia per mio padre’
Antonella Zaghini Sulla scia dell’inchiesta
milanese su Sopaf, la holding di partecipazione finanziaria che fa capo
alla famiglia Magnoni, Nadia Fantini, figlia dell’allora amministratore delegato
della Cassa di Risparmio Mario Fantini, torna sui fatti che hanno attraversato
l’ultimo periodo della sua vita.
Perché decide di parlare oggi?
“Per difendere l’onore di mio padre. Chi l’ha conosciuto sa di
quale pasta era fatto, della sua correttezza. Ma io voglio arrivare alla verità
che non è quella che hanno fatto credere fino ad oggi”.
Qual è
la verità?
“Da quello che ho capito leggendo i tanti documenti di
mio padre, parlando con le persone che hanno vissuto sulla loro pelle la vicenda
Cassa di Risparmio-Sopaf- Delta e soprattutto leggendo le carte delle due
inchieste quella di Forlì e l’altra di Milano, ho capito che la verità sta
emergendo dalle carte dell’indagine di Milano.
Gli inquirenti hanno vagliato
l’operazione di pagamento da parte di Cassa di Risparmio a Sopaf (nel contratto
sottoscritto fra Cassa e Sopaf sono indicati 55 più altri 15 milioni di
consulenza, ndr). Oggi le carte di Milano hanno aperto uno spaccato inedito e
permettono di rileggere l’inchiesta di Forlì su Delta (il gruppo bolognese
partecipato dalla Cassa di Risparmio, ndr) con uno sguardo diverso. Come figlia
mi adopererò in tutte le sedi affinché questa opportunità non sia persa”.
Quali possono essere le sedi da cui partire per fare
chiarezza?
“Per esempio, auspico che la commissione d’inchiesta
approvata dal Consiglio grande e generale di San Marino arrivi al più presto a
essere operativa, proprio per fare chiarezza su eventuali responsabilità di
personaggi sammarinesi nell’agevolare la trattativa Cassa di Risparmio- Sopaf,
per la vendita delle quote di Sopaf in Delta. Del resto abbiamo letto tutti il
“memoriale Ghiotti” e credo anche che il Tribunale di San Marino abbia
l’interesse ad andare in fondo alla questione una volta per tutte. Molto
interessante, e qui lancio un invito, sarebbe quello di andarsi a rileggere le
audizioni rilasciate al pm forlivese Fabio Di Vizio e che sono allegate agli
atti del processo che inizierà ad ottobre. Un altro aspetto di questa triste
vicenda, che mi sta a cuore, è quello sulle sorti di Delta”.
Cioè, si spieghi meglio?
“Un gruppo sano che
produceva reddito è stato smantellato con una grave perdita per tutti: Delta
aveva creato un indotto di circa 2500 posti di lavoro, ma non solo era una
ricchezza per il territorio considerato il reddito che produceva. Solo il
senatore Elio Lannutti ha più volte sollecitato il Parlamento chiedendo risposte
che non sono mai arrivate. E anche qui uno si domanda perché. Insomma, credo che
la vicenda Delta e il destino a cui è andato incontro mio padre, morto senza
potere avere avuto giustizia, meritino rispetto e risposte”.