Antonella Zaghini, La Voce di Romagna – San Marino, intervista Mario Fantini

Antonella Zaghini, La Voce di Romagna – San Marino, intervista Mario Fantini

La Voce di Romagna – San Marino

Esposto in Procura: “Per acquistare le azioni mi fu suggerito un prezzo alto e modalità inusuali”

Pressioni sulla partita Delta

L’ex Ad della Carisp racconta il colloquio di Palazzo Begni.
Antonella Zaghini

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SAN MARINO – E’ stato presentato in Procura, a Forlì, lo scorso 9 luglio l’esposto di Mario Fantini, ex amministratore delegato della Cassa di Risparmio, coinvolto nell’indagine Varano. Il file audio su un incontro avvenuto nell’inverno 2008 a Palazzo Begni, alla presenza di un paio di esponenti di governo, più altri due documenti su irregolarità alla normativa antiriciclaggio, sono arrivati per mezzo del suo legale Massimiliano Annetta nelle mani di Fabio Di Vizio. Lo stesso pm forlivese titolare, insieme al collega Marco Forte, dell’inchiesta giudiziaria che, nella primavera del 2009, azzerò i vertici del primo istituto di credito del Titano.

Dottor Fantini, perché aspettare così tanto tempo per presentare in Procura del materiale che aveva in mano da tempo?

“All’inizio di questa vicenda non c’era tempo per pensare ad altro, se non a difendersi. Ammortizzato il periodo dei domiciliari, non si dimentichi che io e agli altri indagati abbiamo subito 6 mesi di domiciliari, in totale isolamento, una “pena” durissima” considerato che siamo nella posizione di indagati. Passato il primo momento in cui abbiamo cercato di capire le accuse che ci venivano mosse, quello che in un primo momento sembrava il frutto di un malcostume politico, alla luce di quanto è successo ha assunto un’inedita rilevanza. Così mi sono fermato a riflettere e ho capito che il prezzo pagato affinché la Carisp acquistasse le azioni di Sopaf in Delta era lo stesso prezzo che in qualche misura ci era stato “suggerito” in quel colloquio. La rilevanza di quell’incontro la si può valutare solo oggi. Allora poteva essere solo un politico che parlava …”.

Che cosa sarebbe stato detto di così grave in quel colloquio, tanto da spingerla a portare il file audio in Procura?

“Molto semplicemente mi è stato consigliato di pagare più del dovuto e di fare transitare una parte del denaro su un’altra società, modalità del tutto inusuale. I discorsi furono molto fumosi e con ampi sottintesi, ma si ipotizzò una società lussemburghese.
Qualcosa di analogo poi si è avverato. A partire dal prezzo di acquisto delle azioni 55 milioni di euro, più altri 15 in consulenze (il 31 luglio 2009 Sopaf e Cassa di Risparmio trovano l’accordo “Per Sopaf spa, il valore complessivo degli accordi, tenuto conto dell’attività di advisory, è di circa 70 milioni di euro”, ndr)”.

Scusi non è proprio usuale svegliarsi al mattino e andare a un incontro muniti di registratore, perché fare un simile gesto?
“Quello nel file non è l’unico colloquio. Ero già stato sottoposto a pressioni per operare in modo non usuale”.

Quali modalità inusuali, si spieghi meglio.

“Pagare un prezzo più alto del valore di mercato di ciò che si andava ad acquistare e giustificare l’eccedenza con delle consulenze. Questo il suggerimento che mi arrivò da chi era presente in quel colloquio. Ma non è tutto. Mi si fece capire che a questa operazione ci teneva il meglio della finanza italiana. Forse un millantato credito, non saprei, ma i nomi snocciolati dal mio interlocutore sono altisonanti e ben udibili. Per rincarare la dose, visto che per me la prima cosa da fare era salvaguardare la Cassa di Risparmio, mi si ipotizzò addirittura l’arrivo della Procura. Anche quest’ultima “suggestione” non era la prima volta che mi arrivava. Lo scenario però si poteva risolvere con un po’ di buona volontà. Come puo vedere, a distanza di tempo le cose si sono mosse nella direzione ipotizzata. Veda lei se il contenuto di quel file oggi non è rilevante”.

Faccio un passo indietro, lei dice che non era la prima volta che la avvertivano di un interessamento nei suoi confronti da parte della magistratura, può essere più preciso?

“Nei salotti buoni di Milano si era sparsa la voce che prima o poi sarebbero partite accuse di riciclaggio su Fantini e Delta. I guai iniziano davvero. Quando Delta decide l’aumento di capitale nascono le difficoltà all’interno della holding con Sopaf.

Parte l’esposto di Guido Rossi. Viene fermato il blindato con i soldi diretti da Forlì a San Marino. Intanto nel 2008 a San Marino cambia il governo. Per decenni avevo svolto il mio ruolo in autonomia dalla politica. L’esecutivo liquida, pubblicamente, la questione giudiziaria della banca come una faccenda privata. Ma non si possono ignorare gli incontri come quello a Palazzo Begni. Così, esprimendo piena fiducia nella magistratura e sicuro che la verità sarà provata, ho iniziato a produrre gli elementi per difendermi”.

Antonella Zaghini

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