Antonio Fabbri – L’informazione: Atti di libidine sulle alunne: ex prof del Cfp condannato a 3 anni

Antonio Fabbri – L’informazione: Atti di libidine sulle alunne: ex prof del Cfp condannato a 3 anni

L’informazione di San Marino

Atti di libidine sulle alunne: ex prof del Cfp condannato a 3 anni 

La difesa aveva rigettato le accuse e chiesto l’assoluzione

Antonio Fabbri

SAN MARINO. E’ stato condannato a tre anni di prigionia, a tre di interdizione e al risarcimento del danno a favore dell’Authority per le pari opportunità un ex insegnante del Centro di formazione professionale, accusato di atti di libidine nei confronti di tre alunne.
Nell’udienza di ieri sono state ascoltate le tre vittime degli atti di libidine che hanno raccontato il loro imbarazzo, il loro disagio e le circostanze che le hanno portate a segnalare l’accaduto alla direttrice del Cfp, all’epoca Milena Gasperoni.
Da lì scattò prima
la sospensione dell’insegnante
e poi le verifiche
del Servizio minori,
fino alla denuncia che le
stesse autorità presentarono
al Tribunale.
Nell’udienza dibattimentale
sono state
ascoltate le sole tre
testimonianze delle ragazze,
mentre sono state
date per acquisite tutte
le altre testimonianze
raccolte in istruttoria,
già a disposizione delle
parti in quanto videoregistrate. Le tre ragazze hanno confermato in aula le dichiarazioni già rese. E’ stato ascoltato anche l’imputato che ha confermato la sua linea rigettando le accuse mosse. Quindi si è passati
alle conclusioni.

L’Avvocatura
dello Stato

L’avvocato Simona Ugolini,
in rappresentanza
dell’Athority per le pari
opportunità, presente in
giudizio con la presidente
Maria Domenica
Michelotti, ha sottoli-
neato come “credibili e
concordanti” le versioni
delle ragazze, “confermate
anche da altre
testimonianze agli atti”.
“Non è ammissibile che
una persona possa approfittare
della propria
posizione di superiorità
per commettere atti di
questo tipo”, ha detto
l’avvocato Ugolini, che
chiedendo il risarcimento
del danno per conto
dell’Autorithy ha rilevato
come si sia trattato di
atti di “violenza contro
le donne e di violazione
dei diritti umani”.
La procura fiscale
Anche il
Pro-fiscale,
Giovanni Belluzzi, ha
sottolineato la gravità
dell’accaduto.
“Ci sono atti e frasi che
questa procura evita di
ripetere e che risultano
di una gravità inaudita.
E’ emerso, anche dalle
deposizioni in questa
sede, l’imbarazzo. Ci
sono tutti atti idonei a
compromettere la libera
determinazione del soggetto
passivo. Atti con
un alto disvalore morale
e giudiziario”. Di qui
la richiesta di condanna
del Pf a 3 anni e 5 mesi
e 4 anni di interdizione.

La difesa
“In tutti gli episodi non
ci sono né violenza né
dolo. Il reato non sussiste
e si tratta di condotte
rientranti nel quadro di
rapporti amichevoli che
l’insegnante aveva con
tutti. Tra l’altro, lo ha
detto anche una delle
parti lese che le altre
due stavano al gioco e
un po’ di corda gliela
davano. In ogni caso
queste condotte sono
state sempre fermamente
negate dall’imputato.
Possiamo forse giudicare
queste condotte come
disinvolte o inopportune,
ma no sono state
poste in essere con
violenza o minaccia o
con finalità libidinose”.
L’avvocato ha anche
rilevato come la porta
dell’aula fosse spesso
aperta. “Cosa non certo
compatibile con i comportamenti
che vengono
contestati. Come non è
compatibile il fatto che
una delle tre ragazze
sia andata, terminata
la scuola, a chiedere
lavoro proprio all’atelier
dell’ex professore”.
Di qui la richiesta di
assoluzione.

La decisione
Il giudice Roberto Battaglino
ha dal canto suo
ravvisato evidentemente
elementi di colpevolezza
ed ha, per il primo capo,
quello relativo agli atti
di libidine – consistiti in
strusciamenti e comportamenti a
sfondo sessuale
nei confronti delle
ragazze che seguivano
al Cfp il corso di parrucchiera
– a 3 anni. Assolto
invece dal secondo
capo di imputazione con
la formula “perché non
consta abbastanza che
sia colpevole”, relativamente
alle frasi a sfondo
sessuale rivolte alle
ragazze.
L’avvocato Susanna
Gasperoni, al termine
dell’udienza, ha dichiarato
che valuterà se
presentare appello.
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