Antonio Fabbri – L’informazione: Celli, rogatoria a San Marino. Interviene anche la fnsi

Antonio Fabbri – L’informazione: Celli, rogatoria a San Marino. Interviene anche la fnsi

L’informazione di San Marino

Celli, rogatoria a San Marino
Interviene anche la fnsi 

Il sindacato
dei giornalisti
riaccende l’attenzione
sul caso dell’ex editore
de La Voce
quotidiano che oggi
è editato da un’altra
società nella quale
figurano anche quattro
soggetti sammarinesi

Ecco chi sono

Antonio Fabbri

La questione della rogatoria a
San Marino per verificare eventuali
conti, utilità, partecipazioni
di Gianni Celli, patron del
“La Voce di Romagna”, e con
particolare riferimento all’attività
della precedente società che
editava il giornale, poi passato a
una new-co, ha ridestato l’attenzione
anche della Federazione
nazionale della stampa italiana
(Fnsi), il sindacato dei giornalisti,
e dell’Associazione stampa
dell’Emila Romagna:
Giovanni Celli, editore del
quotidiano “La Voce di Romagna”,
è indagato per bancarotta
fraudolenta e malversazione a
danno dello Stato – dice la Fnsi
– L’immobiliarista riminese,
famoso fra l’altro per non aver
mai riconosciuto il sindacato, è
accusato di distrazione di fondi
dalla “Editrice La Voce” ad altre
8 società a lui riconducibili,
per una somma complessiva di
9,9 milioni di euro. Quanto ai
contributi ottenuti nel 2010-
2013 dal Dipartimento Editoria
del Governo, una somma di circa
3,6 milioni di euro sarebbe
stata destinata ad altra attività
e non al giornale.
“Davanti a questo scenario –
commentano in una nota congiunta
Federazione nazionale
della stampa e Associazione
stampa dell’Emilia Romagna
– si resta sconcertati, ma non
ci si può stupire se la società
editrice, come è accaduto, è fallita con un “buco” di 12,8
milioni di euro, reclamati da
112 creditori, fra cui decine
di colleghi, grafici, agenzie,
fotografi, l’Aser, nonché i nostri
istituti di categoria Inpgi, Casagit
e Fondo complementare”. Le
notizie sui clamorosi sviluppi
dell’indagine, allargatasi con
una rogatoria internazionale a
San Marino, per due giorni non
sono state smentite dall’interessato
né dagli inquirenti, e ciò
vale come una loro conferma.
“Pochi giorni fa – proseguono
Fnsi e Aser – è stata dichiarata
fallita anche una seconda società
editoriale di Celli, che editava
il portale di news collegato al quotidiano. È notizia recente
che, purtroppo, anche alcuni
colleghi si sono prestati al
gioco al massacro messo in atto
dall’editore dentro il giornale
per oltre due anni: l’attuale
direttore è stato sanzionato con
la sospensione per due mesi
dall’esercizio della professione
e il suo immediato predecessore
con una censura per violazione
della Carta di Firenze, come da
delibere del Consiglio di Disciplina
Territoriale dell’Ordine
giornalisti Emilia-Romagna.
Erano e restano quindi sacrosante
le richieste, avanzate
da tempo, che il sindacato dei
giornalisti oggi ribadisce: in (…)primo luogo che sia fatta luce,
in tempi brevi, sui soldi sottratti
alla gestione editoriale e quindi
alle tasche di chi lavorava, tanto
più in quanto di provenienza
pubblica; che sia resa giustizia
ai tanti colleghi rimasti senza
stipendio, fino a 15 mensilità,
con adeguato risarcimento economico
nei procedimenti in corso;
che si faccia piena luce sullo
scandalo che vede l’indagato
Celli ancora oggi di fatto alla
guida del giornale nell’azienda
editoriale, solo formalmente
affittata ai suoi figli; che si
rifletta, infine, sulla necessità di
rivedere, rendendoli più stringenti,
i criteri di assegnazione
dei contributi pubblici e prevedendo
l’esclusione definitiva di
chi non rispetta le regole”.


Gli occhi della Fnsi e dei
dipendenti che devono avere 15
mensilità sono dunque puntati
anche sulla nuova società, che
tuttavia non ha a che vedere
con le beghe giudiziarie della
vecchia.
Comunque risulta dalla visura
camerale della nuova società,
guidata dal figlio di Celli, che
questa abbia bussato anche ad
alcune porte a San Marino,
dato che tra i soci ci sono anche
alcuni soggetti sammarinesi.
In tutto, tra sammarinesi e
italiani, sono 17 i nuovi soci,
alcuni possiedono anche più
quote, della “Edizioni delle
Romagne srl”, così si chiama la
società che oggi edita La Voce.
Ci sono quindi i figli di Celli,
Nicola e Camillo, con quote
per 5000 euro ciascuno. C’è poi
l’Associazione del Commercio
e del Turismo di Cesena e
circondario, La Galvanina Spa,
Ferrim srl, Valmar R.E. Srl,
Mauro Gardenghi, Prime Cleaning
società cooperativa, Eventi
srl, Società italiana Gas Liquidi
spa, Gruppo Villa Maria Spa,
Ricci Loretta, Telestudio Modena
2 srl e Renzo Mario Vellucci.
Tutti questi soci hanno quote
per 200 euro ciascuno. C’è
quindi la Società coop edilizia
La Casa s.c.r.l.
, con quote per
600 euro.
Tra i soci, poi, quattro sono
sammarinesi o residenti, tre
persone fisiche e una persona
giuridica. Si tratta di Piero Tonelli,
con quote per 200 euro,
Marino Grandoni, quote per
200 euro, Gianfilippo Dughera,
quote per 200 euro e San Marino
Oro srl
, con quote per 1000
euro. Oltre al valore nominale,
ciascun socio ha anche versato
per ogni quota ulteriori 9.600
euro, come viene scritto nella
determinazione dell’Amministratore
unico, Nicola Celli, datata
primo marzo di quest’anno.

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