Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Accordi sanitari con la Libia. Sequestro di documenti all’Iss

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Accordi sanitari con la Libia. Sequestro di documenti all’Iss

Antonio Fabbri – L’informazione di San
Marino
: Accordi sanitari con la Libia
/ Sequestro di documenti
all’Iss

Disposti ed eseguiti sequestri
di documentazione
presso l’Istituto per la Sicurezza Sociale, nell’ambito
dell’indagine sulla tangentopoli sammarinese-conto
Mazzini
.
E’ la seconda volta dall’esplosione
dell’inchiesta che gli inquirenti
si recano presso la Segreteria alla
Sanità, ultimo dicastero occupato
da Claudio Podeschi.

Primi sequestri all’Iss
I primi sequestri di documentazione
presso l’Iss risalgono,
infatti, a luglio scorso e riguardavano,
in quel caso, gli accordi
con la famosa società canadese,
la Interhealth, alla quale era stato
commissionato uno studio per
un nuovo ospedale, progetto, poi,
mai andato in porto.
Questa volta, giovedì scorso,
l’acquisizione di documenti ha
riguardato i rapporti, anche in
campo sanitario, il Titano aveva
con la Libia. Libia che, in questa
inchiesta, pare una “terra promessa”
ricorrente per diversi affari.

Gli interessi immobiliari
in Libia
Nella nuova ordinanza, infatti, si
parla ancora dello stato nordafricano
come terra per il commercio
di carichi di cemento trattati
da Claudio Podeschi e Biljana
Baruca tramite la Lorenzo Ltd,
altra società dei due. A quanto
pare, d’altra parte, gli interessi
sammarinesi nel settore immobiliari
erano destinati a crescere.
Podeschi e Baruca avevano accompagnato
in Libia investitori
sammarinesi. Gli stessi imprenditori
che sono stati destinatari di
importanti commesse pubbliche
per la realizzazione di strutture
ospedaliere.

Gli accordi sanitari.
Ma l’acquisizione di documenti dei
giorni scorsi è legata ad altriaccordi
con la Libia
, per i quali addirittura si recò in quello stato l’allora
direttore dell’Iss, Paolo Pasini, assieme a Gianluigi
Carrirolo
, salito agli onori delle cronache per i noti video-dossieraggi.
San Marino, attraverso l’Iss, si era impegnato fornire assistenza a trenta
vittime della guerra civile libica che avevano riportato lesioni, non
adeguatamente curate nel Paese di provenienza. San Marino avrebbe dovuto
affiancare le autorità libiche nell’organizzazione ospedaliera e nella gestione
delle relative strutture.
(…) Come dire che se da un lato con le
partite di cemento di Podeschi e Baruca si pensava alla ricostruzione post
primavera araba, c’era in ballo anche un sorta di ricostruzione sanitaria.
L’operazione, pubblicizzata anche nei paesi arabi, fu pagata coi contributi
pubblici sammarinesi e solo cinque dei trenta previsti, furono i pazienti
libici curati
all’ospedale di San Marino. Per questa operazione, secondo i
magistrati, ci furono per Podeschi e Baruca lucrosi compensi derivanti dalla
attività commerciale e di consulenza.

Oggetto dei sequestri
Ecco, allora, che, oggetto dei sequestri
sarebbe tutta la documentazione
relativa a questo caso,
dagli accordi, alle cartelle, alle
pratiche sull’operazione sanitaria
libica. Rapporto sanitario con la
Libia, tra l’altro, recentemente al
centro anche di un dibattito consiliare.

Quel dibattito in Consiglio
A dicembre si è parlato di sanità
e Libia in un dibattito in consiglio.
Elena Tonnini di Rete, ha
ripercorso quelle intese dell’epoca,
e ne ha svelate di nuove con
terminale in Libia, la cui delibera
del comitato esecutivo dell’Iss a
firma Pasini-Manzaroli è tra quelle
segertate. Delibera che, comunque,
parla di un Memorandum
d’Intesa con il “Consorzio BIC
Scarl di Milano il quale, leggiamo,
ha attivato un contratto con la
Commissione Sanitaria della città
di Zentan (LIBIA) per il ricovero
di pazienti libici dando attuazione
ad un preciso Protocollo Triage
Clinico Pazienti Libici”, ha detto
la Tonnini che ha proseguito sottolineando
che questo consorzio
“pare occuparsi di tutto tranne che
di sanità: la composizione dei soci
è tutta incentrata nei settori delle
costruzioni, manutenzione, impianti,
energia, urbanistica… però
nella sua presentazione vediamo
che è associato al WTC (World
Trade Center) di San Marino (che
Mussoni conosce bene) e alla
Compagnia delle Opere Romagna”,
ha concluso. Ricostruzione
che, in quela seduta del consiglio
del dicembre scorso, le è costato
un “Vergognati” fuori microfono
indirizzatole dall’attuale segretario
alla sanità Mussoni.

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