Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Carrirolo gia’ interrogato dai magistrati che sospettano attivita’ di dossieraggio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Carrirolo gia’ interrogato dai magistrati che sospettano attivita’ di dossieraggio

L’informazione di San Marino

Nell’ambito
dell’inchiesta sulla tangentopoli sammarinese l’imprenditore delle cucine
sentito come persona informata sui fatti

Carrirolo gia’ interrogato dai
magistrati che sospettano attivita’ di dossieraggio 

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Gianluigi
Carrirolo
, l’imprenditore che vende arredamento e che si sente parlare nel
video sul voto di scambio e nei giorni scorsi intervistato in merito dalla Rtv,
era già persona nota alla magistratura. Infatti, un paio di settimane fa, era
stato interrogato dai Commissari della legge, in qualità di persona informata
sui fatti, nell’ambito delle indagini sulla tangentopoli sammarinese.
L’imprenditore delle cucine, che dalla registrazione risulta volesse un
consolato in Libia e lo chiedeva ai candidati del partito socialista, non è
infatti persona nuova all’entourage dei soggetti che ruotavano e ruotano attorno
alle vicende di Banca Commerciale Sammarinese e Finproject.

L’interrogatorio di Carrirolo.
Ma perché due settimane
fa questo signore è stato
interrogato nell’ambito
dell’inchiesta sulla
tangentopoli-conto Mazzini?
Perché numerosi dossier
ritrovati nelle cassette di
sicurezza di FinProject, quelle
che Gianluca Bruscoli non
voleva lasciare aprire alla magistratura nel febbraio del
2012 opponendo il passaporto
diplomatico di consigliere
di ambasciata in Libia, sono
ritenuti a lui riconducibili
e da lui realizzati. Per la
magistratura, cioè, Carrirolo
sarebbe tra quelli che
hanno preparato numerosa
documentazione ritrovata
in Finproject.

Dalle oltre
cento cassette di sicurezza
spuntarono parecchie cose tra
cui il famigerato “libro nero”
della politica sammarinese
del quale si parlò come di
un documento capace di fare
tremare la politica. Pagine e
pagine, all’epoca fitte di misteri
oggi in buona parte svelati dalle indagini, soprattutto sui
flussi di denaro. Di questo
libretto, tra l’altro, nei corridoi
della politica si parlò parecchio
quando emerse la notizia,
ormai più di un anno fa.
I metodo delle registrazioni
Quello delle registrazioni
sembra, tra l’altro, un
espediente diffuso nell’ambito dei personaggi che ruotano
attorno alla vicenda conto
Mazzini. Tanto diffuso da
ingenerare sospetto anche nella
magistratura. Non è un caso
che i commissari della legge
prestino parecchia attenzione
al pericolo di inquinamento
delle prove. Era già accaduto
nel caso dell’arresto di
Mirella Frisoni, quando nel
provvedimento che ne aveva
accompagnato l’arresto
avevano sottolineato come il
pericolo di inquinamento delle
prove ci fu anche nel caso
della famosa registrazione
del colloquio al quale
Germano De Biagi – che tra
l’altro è presente anche nel
video sul voto di scambio
– accompagnò Mirella
Frisoni. La accompagnò tra le
“spire”, dicono i magistrati,
di Giuseppe Roberti, che,
ritengono gli inquirenti,
indottrinava la donna. Nulla a
che vedere con la vicenda del
video saltato fuori in questi
giorni, ma che lascia intendere
come, però, l’attenzione della
magistratura sia alta verso
possibili inquinamenti probatori
o ostacoli alle indagini.

 

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