L’informazione di San Marino
Caso Chalet-Mose
Interrogato
Pier Giorgio Baita
Il manager della Mantovani indagato con
Minutillo e Colombelli per riciclaggio. Il legale: “ha reso ampia
collaborazione”
Antonio Fabbri
SAN MARINO. Interrogatori in corso e indagini che proseguono sul Titano
sul
fronte del caso Chalet-Mose, la parte sammarinese dell’inchiesta sulle
tangenti in Veneto che vedeva proprio tramite San Marino la creazione di fondi
neri da destinare alle mazzette oltre confine. Questo, almeno, stando alla
ricostruzione degli inquirenti italiani. Ricostruzione cui sono strettamente
legate le accuse mosse nell’indagine sammarinese nei confronti di Piergiorgio
Baita, manager della Mantovani spa – società attiva nelle grandi opere nel
nord-est e non solo -, Claudia
Minutillo, ex segretaria di Giancarlo Galan, che sul Titano aveva una
società finanziaria, la Infrastrutture, assieme a William
Colombelli, l’ex Console e titolare della Bmc Broker, la srl attraverso la
quale venivano emesse fatture per operazioni inesistenti.
I tre, nel fascicolo in carico al
Commissario della legge Antonella
Volpinari, sono indagati a vario
titolo per emissione di fatture per
operazioni inesistenti, false dichiarazioni
di privato a pubblico
ufficiale, appropriazione indebita
e riciclaggio.
Nelle carte si parla di emissione di
fatture false per oltre 10 milioni di
euro attraverso le quali venivano
depositati nelle banche sammarinesi
fondi neri che poi venivano
“ritornati” in contanti per pagare
mazzette. In questa vicenda rientra
anche il caso del famigerato
bonifico partito dalla Bcs in regime
di blocco dei pagamenti verso
la finanziaria Infrastrutture di Minutillo
e Colombelli.
Ieri mattina, nell’ambito di questa
inchiesta, è stato interrogato per
due ore dal Commissario Volpinari,
Pier Giorgio Baita, assistito
dall’avvocato Pier Luigi Bacciocchi.
“Baita ha reso ampia collaborazione
alle richieste dei giudici”,
ha riferito il legale. Già in
programma per venerdì prossimo
l’interrogatorio di Colombelli. Poi
toccherà alla Minutillo.