Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Giochi all’Electronics nuova ‘proposta indecente’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Giochi all’Electronics nuova ‘proposta indecente’

 L’informazione di San Marino

Giochi all’Electronics nuova “proposta indecente” 

L’imprenditore Valducci pronto a comprare lo stabile se lo stato ci
trasferisce la Giochi del Titano
/ Manifestazione di interesse inviata
a banche e istituzioni

Antonio Fabbri

Giochi della sorte, torna
fuori l’ipotesi
di trasferirli all’ex Electronics.
E torna con una lettera di una settimana fa inviata dall’imprenditore Roberto
Valducci, il patron della Valpharma e del Palace Hotel, a Leasing Sammarinese e
Capital Service, cui è in mano l’immobile. Una lettera recapitata anche a tutti
i Segretari di Stato, oltre che alle banche creditrici che su quell’immobile
vantano garanzie. Sarà che Valducci, da cinefilo qual è, ha voluto lanciare una
sorta di “Proposta indecente”, sta di fatto che l’ha messa nero su bianco e
tanto basta per riaprire la questione del trasferimento della casa da gioco
sammarinese. Poche righe, per la verità scritte neppure troppo bene per essere
indirizzate a banche e istituzioni, nelle quali Valducci di fatto dice: sono
pronto a comprare l’immobile dell’Electronics se lo Stato ci trasferisce dentro
i giochi.

Insomma una manifestazione
di interesse – anche se poi la
contraddittoria lettera dice che
l’interesse verrà manifestato
solo a determinate condizioni
– nella quale Valducci invita lo
Stato a trasferire la sala giochi
di Rovereta nello stabile vicino
al suo hotel. Una richiesta fatta
nell’interesse suo e pure – dice –
della “Giochi del Titano”.Insomma, l’imprenditore afferma
di essere pronto a investire
nel palazzone di vetro se però
avrà garanzia preventiva che
il suo rischio di impresa verrà
coperto dall’affitto che gli
pagherà lo Stato, cioè la Giochi
del Titano che, come noto, è di
proprietà pubblica. Questo perché
dentro quell’immobile – che
lui o qualcun altro non meglio
precisato di cui si fa rappresentante
compreranno – la Gdt dovrà
trasferirsi e pagare l’affitto a
Valducci, che rientrerebbe così
dell’investimento che avrebbe in
animo di fare.
La lettera inviata a istituzioni e
banche, che riportiamo di seguito
così come è scritta dall’imprenditore,
è eloquente:
“Il Sottoscritto Roberto Valducci
con la presente manifesta il proprio interesse, per proprio
conto o in nome e per conto di
soggetti terzi, per l’acquisto
dell’immobile “Ex Electronics”
di proprietà Leasing Sammarinese
SpA.
Tale interesse d’acquisto sarà
manifestato solo nel caso:
1. I “Giochi del Titano” saranno
ufficialmente trasferiti nei locali
“Ex Electronics”.
2. Roberto Valducci o società
terza deve definire con lo Stato
di San Marino l’affitto dei locali
“Ex Electronics” per 10 anni.
Per facilitare i lavori di ristrutturazione
dei locali da utilizzare
da “Giochi del Titano”,
l’affittuario per i primi due anni
riceverà solo il 50% dell’importo
pattuito.
3. Soddisfatti i primi due punti,
occorrerà definire l’importo
d’acquisto dell’immobile.
L’ interesse mio e dei “Giochi
del Titano” è dovuto alla vicinanza
ed al possibile collegamento
con l’Hotel Palace, che
diventerà un’ottima sinergia”.
Se la lettera lascia il mistero
su chi siano gli altri “soggetti
terzi” interessati all’affare,
par di capire che anche l’adeguamento
dell’immobile per
l’attività dei giochi spetterebbe
alla Gdt, mentre l’imprenditoreaffittuario,
bontà sua, concederebbe
di pagare metà dell’affitto
per i primi due anni, in modo da
agevolare la ristrutturazione.
Questa dunque la proposta che,
al di là del fatto se sarà o meno
accolta con la determinante decisione
pubblica sul trasferimento
dei giochi, dà conto di quali
siano le modalità di rapportarsi
e conferma come l’ipotesi di
piazzare la Gdt nell’ex store di
elettronica non sia mai stata
accantonata e, anzi, se ne discute
negli ambienti che contano.
Non è escluso che una proposta
simile sia caldeggiata proprio
dai creditori che vantano diritti
su quell’immobile che era di
Germano De Biagi. Il risultato
sarebbe quello visto tante volte:
il pubblico ci metterebbe risorse
proprie, risorse di tutti, per
risolvere beghe private consentendo
pure a un imprenditore di
trarre un vantaggio scaricando
su altri il suo rischio di impresa.

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