Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: gli interessi di Galan a San Marino

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: gli interessi di Galan a San Marino

 L’Informazione di San Marino

 Gli interessi di Galan a San Marino 

 Chalet-Mose: “Nelle banche sammarinesi Colombelli teneva il  20% per terze persone”

Antonio Fabbri

 

La ex segretaria di Galan ed ex
compagna dell’ex Console di
San Marino William Colombelli,
sta rilasciando interviste nelle
quali riconferma gli intrecci e le
dazioni che gestiva e che ha già
raccontato ai magistrati veneti.
Claudia Minutillo conferma anche
che le cose che ha detto lei
stesse ai Pm sono state riferite
negli interrogatori anche da chi,
come uno dei principali accusati,
Pier Giorgio Baita (foto a sinistra),
ha deciso di collaborare
successivamente. In effetti, dai
verbali di interrogatorio contenuti
nei fascicoli di indagine,
emergono le dichiarazioni rese
dall’ex presidente di Mantovani
che riguardano i rapporti tra
Galan, Minutillo, Colombelli
e il giro di mazzette contestato
dagli inquirenti della tangentopoli
veneta. In diversi passaggi
si parla proprio del rapporto con
la Bmc Broker di San Marino,
delle ormai note false fatturazioni,
e del giro di denaro. Si parla
pure delle visite istituzionali
lampo dell’ex governatore del
Veneto ed ex ministro all’agricoltura
Giancarlo Galan sul
Titano.
Al centro del filone che riguarda
San Marino le false fatturazioni
della Bmc, ci sono i fondi neri
creati nelle banche sammarinesi
usati anche – stando agli interrogatori
– per “terze persone”. Non
è specificato se in loco, oltre a
quelle già palesemente emerse
oltre confine.
Minutillo, Colombelli e Baita
sono come noto indagati anche
sul Titano per riciclaggio.
Gli interrogatori di Baita
Sono diversi gli interrogatori di
Pier Giorgio Baita nei quali i pm
chiedono dei rapporti con San
Marino. Una delle prime audizioni
è del 6 giugno dello scorso
anno.
“In particolare ricordo – riferisce
Baita – che con la fine della
legislatura regionale, quindi
col 2004-2005 e quindi con
l’approssimarsi della nuova
campagna elettorale amministrativa
per le regionali, sono stato chiamato direttamente a
sostenere la campagna elettorale
del Presidente uscente Galan,
ricandidato. A questa campagna
ho contribuito con 200mila euro,
che ho consegnato alla dottoressa
Minutillo presso l’hotel
Santa Chiara a Piazzale Roma e
in quell’occasione la dottoressa
Minutillo mi ha presentato il signor
Colombelli della Bmc. Poi
torno su questo aspetto”.
E su questo aspetto Baita ritorna
eccome, adombrando un rapporto
diretto tra la sammarinese
Bmc Broker e l’ex governatore
del Veneto.
“Non ho avuto mai il minimo
dubbio che, al di là delle retrocessioni
e a monte delle retrocessioni,
la Minutillo per Chisso
e Colombelli per Galan, facessero
arrivare una parte dei soldi
pagati da Mantovani e non ho
avuto… per una serie di motivi…
non ho avuto dubbi”, riferisce
Baita.
Il rapporto diretto, secondo
Baita, Minutillo-Galan-Bmc-
Colombelli
L’ex presidente di Mantovani
specifica che c’era un rapporto
diretto tra Galan e la società
sammarinese “Bmc, in quanto la
dottoressa Minutillo era socia di
fatto di Bmc ed era procuratrice
di Bmc per conto di Galan”.
Baita riferisce di un colloquio
con Colombelli nel quale questi
parlava di soldi anticipati a
Galan-Minutillo: “Colombelli
disse ‘io gli ho anticipato oltre
due milioni di euro, quelli me
li restituite’, dico ‘guarda che
io non ho niente a che vedere
con i soldi che tu hai anticipato
alla Minutillo’. Colombelli non
si è mai dato per vinto, fino
all’ultimo ha cercato di avere
gli ulteriori due milioni e mezzo,
però che fosse abbastanza vero
l’ho intuito quando Colombelli,
avendo avuto la richiesta di una
rogatoria a San Marino sulle
prestazioni Bmc, mi disse, tramite
la Minutillo, che aveva cercato
di mettersi in contatto urgente
con l’onorevole Ghedini, che
l’aveva estromesso dallo studio
brutalmente, che aveva cercato
un contatto con Galan che non
glielo dava e che riferissimo al
Presidente Galan che era urgente
che lui andasse a San Marino
a sistemare i suoi conti”.
Galan si precipita
a San Marino
Baita riferisce ai magistrati che
quando comunicarono a Galan le
esigenze di Colombelli, il ministro
dell’agricoltura si precipitò
sul Titano.
“Dunque – racconta Baita –
Galan era stato eletto Ministro
dell’Agricoltura, sarà stato i
primi del 2011, credo primavera
del 2011, la tarda primavera
perché abbiamo mangiato fuori
all’esterno, ero presente io, la
dottoressa Minutillo e l’assessore
Chisso. Abbiamo riferito al
Presidente Galan il messaggio
di Colombelli e ho letto sui giornali
che tre giorni dopo Galan era andato a San Marino. Io non
ho più avuto dubbi sulla destinazione
delle somme che Colombelli
tratteneva per sé”. Fu in
quella circostanza, cioè durante
la visita di Galan a San Marino
l’8 luglio 2011, che avvenne
l’episodio in cui il ministro preferì
salire sull’auto di William
Colombelli, anziché, in barba al
protocollo, sulla vettura messagli
a disposizione con tanto di
scorta dallo Stato sammarinese
per raggiungere palazzo Begni.
I denari retrocessi
e quelli non retrocessi
Quando Baita nel suo interrogatorio
parla di denari “non
retrocessi” si riferisce alla parte
che non tornava al lui e alla
Mantovani con la quale l’impresa
veneta pagava direttamente,
secondo gli inquirenti, le mazzette.
Secondo le ricostruzioni dell’accusa,
infatti, funzionava così:
Bmc emetteva fatture false per
progetti inesistenti a favore di
Mantovani che versava le competenze
previste in fattura tramite
bonifico. Queste finivano
sui conti sammarinesi di Bmc
gestiti da Colombelli e Minutillo.
Così si creavano fondi neri
che in parte venivano prelevati e
retrocessi a Baita e Mantovani,
e in parte restavano a Colombelli-
Minutillo che con una parte
si pagavano il proprio “cachet”
mentre, secondo l’accusa e la
ricostruzione che emerge dagli
interrogatori, l’altra parte dei
soldi “non retrocessi” la destinavano
direttamente ai politici
italiani e non solo. Ribadisce
ancora Baita, infatti, che i denari
“non retrocessi non avevo dubbi
che andavano da una parte a
Chisso e dall’altra a Galan tramite
Minutillo e Colombelli”.
I fondi per “eventuali
terze persone”
Nell’interrogatorio viene fatta
anche una stima dei soldi versati
da Mantovani e di quelli
retrocessi. In totale Baita valuta
di aver versato per le false fatturazioni
circa 12 milioni, e di
essersene visti ritornare sei.
“Credo che noi abbiamo pagato
tra Adria e Mantovani
12 milioni di euro (…) – dice
Baita – Penso che ne siano stati
retrocessi 6”.
Poi il meccanismo viene spiegato
da Baita in questi termini:
“Colombelli diceva che doveva
lasciare in banca il 20% a fronte
delle tasse e di eventuali terze
persone, che non so chi fossero.
Quindi ritirava dalla banca
dove facevamo il versamento
l’80%”. Su 12 milioni, 9,6.
“Perché gli altri… cioè le tasse
in misura diversa a seconda
del… sono sempre state pagate,
i bolli, l’imposta di registro sui
contratti, le tasse sanmarinesi,
cioè tracciabili (…) nei conti
bancari rimaneva il 20% circa
– ribadisce Baita – Di quelli
che ritirava ne sono stati retrocessi
circa 6 milioni e ritengo
che degli altri una parte, poco
meno di un milione, dovrebbero
essere andati a finanziare
la Finanziaria Infrastrutture e
quindi dovrebbero essere ancora
da qualche parte come quota
della Finanziaria Infrastrutture.
Un’altra parte veniva prelevata
alla fonte dalla dottoressa Minutillo
a fronte del compenso
di 250 mila euro all’anno. E
quello che mancava Colombelli
lo destinava ai suoi chiamiamoli
sponsor. Che per me non c’è
dubbio fosse il Presidente Galan”.
Affermazioni che l’ex ministro
Galan, oggi sotto custodia
cautelare, dal canto suo rigetta.

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