Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Holistic Pharma / Una condanna… mentre un altro prestanome se la cava

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Holistic Pharma / Una condanna… mentre un altro prestanome se la cava

 L’informazione di San Marino

Holistic Pharma / Una condanna… mentre
un altro prestanome se la cava
/ Ancora non è emerso che merce
passasse per la società della Baruca

Antonio Fabbri

C’è nella proprietà di Biliana Baruca anche la Holistic
Pharma
, la società che ieri era tra l’altro al centro dell’ultima udienza
del processo
nei confronti dell’amministratore di Diritto, Adina Elena Morosanu, 43enne di
origini rumene, e Rosanna Baruffaldi, 59enne mantovana, quest’ultima ritenuta
dal giudice e dagli inquirenti l’amministratore di fatto della società.

Il fatto contestato
Alle due donne veniva
contestata truffa a tre
istituti di credito sammarinesi
e la bancarotta
semplice. Secondo la
ricostruzione le donne
emettevano ricevute bancarie
fasulle per ottenere
dagli istituti di credito
disponibilità finanziarie.
Le ri.ba., che venivano
presentate presso istituti
di credito in modo da
ottenere in anticipo l’importo,
vantavano però
crediti inesistenti. Le
ricevute bancarie, emesse
senza che vi fosse un
reale rapporto di credito
sottostante, secondo la ricostruzione
dell’inquirente
ammontano a 34.600
euro in danno della Banca
di San Marino, 11.400
euro presso EuroCommercial-
Bank e 13.000
euro e spiccioli presso la
Banca commerciale sammarinese.
I fatti contestati
risalgono al periodo tra
il maggio e il settembre
2010. L’altro reato che
veniva contestato era la
bancarotta semplice, per
avere giustificato, con
artifici contabili e inserendo
in contabilità fatture
ancora da emettere,
ricavi inesistenti per oltre
99.400 euro.
Le conclusioni
Nell’udienza di ieri mattina
le parti, la curatela
della liquidazione della
società, rappresentata
dall’avvocato Simone
Menghini, il Procuratore
del Fisco Roberto Cesarini
e gli avvocati difensori,
Rossano Fabbri per
Baruffaldi e Gloria Giardi
per Morosanu, hanno
formulato le loro richieste
al giudice Battaglino.
Il procuratore del fisco
aveva chiesto un anno e
quattro mesi di prigionia
complessiva per Baruffaldi
e la assoluzione con
formula dubitativa per
Morosanu, pure essendo
questa, come è emerso
nel processo, di fatto
“prestanome” della Baruca
che aveva la proprietà
della società che trattava
medicinali olistici.
Il prestanome “graziato”
Il Procuratore del fisco,
Roberto Cesarini, ha
citato una sentenza del
2007 nella quale in un
altro caso analogo di
prestanomato, l’amministratore
di diritto era
andato assolto – e condannato
l’amministratore di
fatto – in particolare per
l’assenza dell’elemento
psicologico del reato.
Stessa cosa è accaduta
ieri, come richiesto anche
dal difensore della
Morosanu, Gloria Giardi,
che ha a sua volta citato
una sentenza più recente
nella quale il prestanome
di una delle società sulle
quali erano transitati i
soldi di Corona, Giorgio
Urbinati, è andato assolto.
L’avvocato Giardi ha
parlato di “atti di gestione
disinvolta da parte di
altri dipendenti, Tortora e
Frisoni che rispondevano
a Baruca, “a insaputa
dell’amministratore di
diritto. Morosanu non
ha mai avuto accesso al
computer della contabilità
aziendale e non lo ha
neanche chiesto. Non ha
mai firmato assegni e non
conosceva la password
dell’home banking della
società”. C’è da chiedersi
che cosa facesse l’amministratore
a fare. Risponde,
in sostanza, l’avvocato
Giardi: “Per 400 euro
al mese vedeva l’incarico
come il primo passaggio
delle sue aspirazioni”.
Paga tutto
l’amministratore
di fatto
Secondo l’avvocato di
Rosanna Baruffaldi, Rossano
Fabbri, a pagare tutto
sarà l’amministratore
di fatto che tra l’altro sta
già pagando le fidejussioni
per le quali con le
banche si era impegnata
con la sua famiglia.
“Dov’è la truffa se non ci
sono i soggetti truffati?”,
chiede. Fabbri sottolinea
come l’impegno della
Baruffaldi come amministratrice
e riferimento
dell’azienda cessò quando
nella proprietà subentrò
Biljana Baruca, oggi
in carcere per i noti fatti
legati alla tangentopoli
sammarinese. E la situazione
fu presa in mano da
tali Tortora e Frisoni che
di fatto eseguivano gli ordini
di Baruca. Poi con il
cerino in mano, ci rimase
praticamente la Baruffaldi,
secondo Fabbri.

Holistic e tangentopoli
Nell’universo di società
riconducibili alla Baruca
nelle indagini sulla tangentopoli
sammarinese,
l’unica socia dell’azienda
è la compagna di Claudio
Podeschi, Biljana Baruca.
Per l’organizzazione di
un convegno sulla “Flebolinfologia”
la “Holistic
Pharma” ottenne nel 2009
dal Congresso di Stato
un contributo di 45mila
euro, di cui 25mila attinti
dal dipartimento sanità
mentre era segretario alla
Sanità proprio Claudio
Podeschi. Dagli ultimi
sviluppi non è ancora
emerso, invece, che merce
pasasse per la Holistic
Pharma che Baruca, è
emerso nel processo, era
disposta a rimettere in
bonis versando addirittura
200mila euro.

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