Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: I soldi delle tangenti di Ischia giravano sul Titano

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: I soldi delle tangenti di Ischia giravano sul Titano

L’informazione di San Marino

I soldi delle tangenti di Ischia giravano sul Titano

Per non essere tracciati venivano effettuati bonifici estero su estero fra banche di Tunisi e San Marino poi consegnati cash

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Anche i soldi delle tangenti di Ischia giravano sul Titano dove uno degli indagati ha pure una società. Il sindaco di Ischia Giuseppe “Giosi” Ferrandino (Pd) e altre 9 persone, tra cui i dirigenti di Cpl Concordia-Coop rossa la modenese, multiutility dell’energia e del gas con appalti in tutta Italia – sono state arrestate dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla procura di Napoli sulle tangenti pagate per la metanizzazione dei comuni dell’isola campana. E’ emerso un sistema di corruzione basato sulla costituzione di fondi neri in Tunisia da parte di Cpl Concordia con cui retribuire pubblici ufficiali per ottenerne favori nell’aggiudicazione di appalti. I reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione, anche internazionale, dal riciclaggio alla turbativa d’asta.

Nell’inchiesta spunta anche il
nome di Massimo D’Alema, non
indagato, che ieri ha parlato di
“una forma di persecuzione contro
una persona che non ha fatto
nulla e non ha alcuna responsabilità
pubblica”.

Il giro dei soldi sul Titano e il
prelievo cash
Per creare fondi neri che servivano
poi per pagare mazzette,
venivano anche utilizzati passaggi
di soldi estero su estero, con
bonifici che partivano da conti
tunisini di Francesco Simone,
responsabile delle relazioni
esterne della Cpl Concordia, e
arrivare sul conto a San Marino
di un imprenditore campano di
stanza in Repubblica. Simone,
tra i principali indagati, avrebbe
corrotto alcuni funzionari di banche
e doganieri tunisini, facendo
scattare nei suoi confronti l’accusa
di corruzione internazionale.
Simone, che è tra gli arrestati, è
un personaggio chiave: avrebbe
trasportato i contanti nascosti nel
passeggino della figlia durante
le trasferte in Tunisia. E’ proprio
da una delle sue chiamate che
viene fuori l’operatività su San
Marino. Infatti, intercettato il 19
febbraio 2014 mentre parla con
un dirigente Cpl, dice di avere “a
libro paga” un direttore di banca
a Tunisi, chiede come “cortesia”
un bonifico di 30.000 euro su un
conto di San Marino “e portarmeli
cash”.
In sostanza Simone da un suo
conto corrente in una banca tunisina,
tramite bonifico estero su
estero, si faceva trasferire soldi
su un conto in una banca di San
Marino intestato a Massimiliano
D’Errico, altro indagato che
opera da tempo sul Titano, dove
venivano prelevati in contanti.
La società sammarinese
Nelle carte dell’inchiesta spunta
anche una società sammarinese
che appare funzionale alle
operazioni.
Nella conversazione del 12
marzo 2014 Simone esordisce
chiedendo a D’Errico se ha
provveduto a redigere il contratto
di consulenza di cui i due
già avevano parlato: “C’hai da
farmi quelle due righe scritte.”,
quest’ultimo lo rassicura dicendogli
di aver già provveduto e
di averlo anche inviato: “Eh! Te
l’ho fatte già, te l’aggio mandate
io.”Poi i due iniziano a parlare
delle operazioni che vengono
fatte dalla Repubblica di San
Marino, dove D’Errico ha una
società.
D’Errico: “L’ho fatte già queste
qua eee… le ho fatte dalla società
sanmarinese. Oggi (incomp)”.
Simone chiede delucidazioni
ma un’interferenza audio non
consente di comprendere interamente
il contenuto: “Ma scusami
un attimo, se io devo fà (incomp)
di San Marino.” Evidentemente
la richiesta di Simone deve
essere attinente alla tracciabilità
del trasferimento di fondi, tant’è
che D’Errico gli dice: “Quello
che cazzo volete. Quello che
cazzo volete!”, ma SIMONE
non è d’accordo: “Eh un cazzo,
son tracciati!” … omissis… “
… (incomp) eh sì c’è sempre la
Guardia di Finanza (incomp),
roba..”. D’Errico, che invece in
quello Stato ci opera da tempo,
ben conosce le norme che regolano
tali operazioni: “Invece con…
la mia società li (incomp), io sò
blindato, io mica l’ho (incomp),
mica (incomp) questi soldi lì!”
… omissis… “Tutti i bonifici sono
tracciati. Non esiste un bonifico
non tracciato.”… omissis… “
Tipo, un bonifico per delle operazioni
(incomp) internazionali,
che io sono abilitato alle, alle
operazioni internazionali.”

Chi è l’imprenditore che opera
a San Marino

Le carte della procura di Napoli
descrivono Massimiliano d’Errico
che ha una società sammarinese
ed è titolare del conto su
cui transitano i soldi. “Si tratta
di un imprenditore casertano che
opera nel settore alimentare, che
compare sulla scena agli inizi
di febbraio 2014, allorquando
viene contattato da Simone per
il viaggio di Pasqua organizzato
in Tunisia. Il D’Errico si è recato
diverse volte presso gli uffici
della CPL per incontrare Simone
e per cercare di implementare i
suoi affari”
D’Errico, scrivono gli inquirenti
partenopei, “si mostra ben addentro
alle dinamiche dei circuiti
finanziari opachi esteri, che, in
questo caso, preferisce attivare
per semplificare le operazioni”.
Operazioni che semplifica anche
utilizzando la sua “società estera”,
quella sammarinese.

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