Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: ‘Non consta abbastanza che sia colpevole’, assolto barese accusato di riciclaggio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: ‘Non consta abbastanza che sia colpevole’, assolto barese accusato di riciclaggio

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: “Non consta abbastanza che sia colpevole”, assolto barese accusato di riciclaggio

E’ stato assolto nella mattinata di ieri Giuseppe Galantino, barese cinquantenne che era accusato di riciclaggio di una somma di circa 1,5 milioni, ritenuti provento di una frode al fisco. Galantino era in sostanza accusato di auto-riciclaggio. Il giudice Gilberto Felici ha ritenuto di assolvere con la formula “perché non consta abbastanza della colpevolezza”. Il Pf, Roberto Cesarini, aveva chiesto 4 anni e mezzo mentre il difensore, Maria Selva aveva chiesto l’assoluzione sottolineando, tra le altre cose, che in Italia era intervenuta nel frattempo l’assoluzione, facendo venire meno il reato presupposto di frode fiscale. La difesa aveva quindi chiesto, in una delle scorse udienze, l’acquisizione della sentenza italiana. 

La vicenda era scaturita
in seguito alla rogatoria
della procura di Taranto,
che ha poi portato al
sequestro delle somme
ritenute provento delle
frodi commesse tramite
tre società, Comipar,
Mediterranea import-export
e Simar. Ad essere accusato delle movimentazioni
di denaro era appunto
Giuseppe Galantino
che aveva trasferito
sul conto collegato ad un
mandato fiduciario acceso
presso la Business
Financial Consulting,
finanziaria oggi in liquidazione,
1.546.464 euro
in assegni, 220.000 euro
in bonifici e 100.000
euro in contanti. Questa
provvista era stata poi
prelevata in contanti
per 1.545.464 euro e
per emettere assegni
circolari a favore dello
stesso Galantino per
130mila euro. Poi, su
un altro conto corrente presso Smib, San
Marino International
Bank, vennero trasferiti
334.854 euro accreditati
tramite bonifici. Infine
l’accusato trasferiva la
somma residua, 75mila
euro circa, su conti a
suo nome presso altre
due banche. Questa la
ricostruzione che aveva
portato al sequestro
delle somme rimaste
ancora sul Titano, circa
66mila euro. Somme
per l’accusa ritenute di
provenienza illecita,
regolari per la difesa.

L’avvocato Maria Selva, oltre al venir meno del reato presupposto, aveva sollevato anche l’improcedibilità per il reato contestato di auto-riciclaggio, non ancora in vigore quando Galantino aveva fatto richiesta di restituzione delle somme, “peraltro – ha sostenuto il legale – alla luce del sole, senza alcuna volontà di occultamento dei fondi”.

Alla fine il giudice ha deciso per l’assoluzione con formula dubitativa.

Una volta depositate le motivazioni della sentenza il Procuratore del fisco valuterà la possibilità di presentare appello

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