Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Percosse, minacce ed estorsione Platone e Ricciardi si dicono innocenti

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Percosse, minacce ed estorsione Platone e Ricciardi si dicono innocenti

L’informazione di San Marino

Percosse, minacce ed estorsione Platone e Ricciardi si dicono innocenti

Antonio Fabbri

Ultima udienza dibattimentale, ieri, prima delle conclusioni delle parti previste nell’ultima seduta che sarà fissata nel mese di settembre.

Ieri, davanti al giudice Gilberto Felici, hanno fatto le loro dichiarazioni i due imputati, Riccardo Ricciardi e Bruno Platone, entrambi presenti in aula. Ha iniziato Ricciardi. Una deposizione difficile da gestire, la sua, concitata e con un accavallamento di situazioni e fatti che spesso esulavano dal merito del processo, ma andavano a ricostruire, secondo la versione di Ricciardi che essendo imputato non era sotto giuramento, un quadro di episodi che in quel periodo ruotavano attorno a Karnak, Fingestus, famiglia Bianchini. Ricciardi ha affermato che tutti i soldi che lui e Platone hanno consegnato a Vitalucci, l’imprenditore anconetano in questo processo parte civile, erano decisi dai vertici delle società della famiglia Bianchini e dai loro avvocati. Ha quindi negato sia le percosse presso la Mb Class nell’ottobre 2009 – al massimo ha parlato di uno strattone – sia l’episodio dell’Admiral Point, con Vitalucci sporto dalla finestra del 4° piano. “Né io né Platone eravamo a San Marino il 31 dicembre 2009”. Potrebbe però essere stato qualche giorno prima, ammette, ma nega in ogni caso le violenze, le minacce e le estorsioni.

Confermata, però, la presenza di
Giovanni Pascarella, personaggio
legato alla malavita campana
poi deceduto per malattia, che,
ha detto Ricciardi, “a un certo
punto accompagnava Vitalucci.
“E’ a lui e Vitalucci che davamo
i soldi in contanti chiusi dentro
buste che ci venivano dati da
Bianchini per decisione delle
dirigenze. Quello che noi consegnavamo
era stato tutto deciso in
accordi tra Bianchini e Vitalucci,
ai piani alti”.

Ricciardi ha anche detto che la
Fingestus all’epoca era in grosse
difficoltà, che Karnak rischiava
di saltare, che c’erano incontri
in Banca centrale sulla situazione.
“C’era il rischio di lasciare
in mezzo a una strada 6-700 famiglie”,
ha detto, chiamandosi
comunque fuori dalla responsabilità
di qualunque fatto che gli
viene addebitato. Pure dalla contestazione
di essersi appropriato
di soldi che erano destinati a Vitalucci.

Stessa cosa ha fatto, dal
canto suo, Platone.
Il giudice Gilberto Felici ha aggiornato
il processo a settembre
prossimo quando, l’avvocato di
parte civile Antonio Masiello,
i difensori degli imputati Piero
Ippoliti del foro di Rimini e
Giuseppe Ragini per Ricciardi,
e Lara Conti per Platone, oltre
al Procuratore del Fisco Roberto
Cesarini, dovranno formulare le
loro conclusioni. Poi la sentenza
sulla parte sammarinese del caso,
cosiddetto Criminal Minds.

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