Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Riciclaggio tra movimenti oscuri e prassi bancarie “folli”

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Riciclaggio tra movimenti oscuri e prassi bancarie “folli”

L’informazione di San Marino

Riciclaggio tra movimenti oscuri e prassi bancarie “folli”

Antonio Fabbri –

SAN MARINO. Si è aperto ieri il processo per riciclaggio da 2,7 milioni di euro a carico di Bruno Benito Pierro e Pietro Romano Orlando, rispettivamente di 76 e 81 anni, entrambi del sud Italia. I due sono accusati di aver movimentato per occultarli denari ritenuti di provenienza illecita prima su Bcs e poi su Ibs anche tramite la finanziaria Bfc usando pure società delle Bahamas e delle Isole del Canale. Movimentazioni ritenute sospette di denari la cui provenienza, secondo l’accusa, era illecita.

Eccezioni preliminari In apertura di udienza davanti al giudice Gilberto Felici l’avvocato Rossano Fabbri, difensore di Pierro, ha avanzato un paio di eccezioni preliminari.

La prima per chiedere la
prescrizione processuale,
ritenendo che il rinvio a
giudizio sia arrivato oltre
i termini previsti per le
indagini. Con la seconda
eccezione l’avvocato
Fabbri ha sollevato
questioni di irretroattività
della normativa sul
riciclaggi, evidenziando
che la condotta che viene
contestata è iniziata prima
dell’entrata in vigore
delle nuove normative.
Rigettando la prima
questione pregiudiziale,
quella cioè relativa alla
prescrizione processuale,
il giudice Felici ha disposto
di procedere con il dibattimento.
Da valutare la
ammissione di altri testi
richiesti sia dall’avvocato
Fabbri, sia dall’avvocato
Maria Selva che difende
Orlando.

I testimoni
Sono stati quindi ascoltati i primi testimoni.
Alessandro Sberlati,
dell’Agenzia di informazione
finanziaria, ha
ricostruito il percorso
della segnalazione di
operazione sospetta e dei
flussi di denaro ritenuti
anomali e per importi
sproporzionati, secondo
l’accusa, rispetto alle capacità
economiche degli
imputati.
Per quanto riguarda il
reato presupposto, si è
risaliti a vicende giudiziarie
legate all’usura.
Una molto datata, finita
con l’assoluzione, ed una
seconda vicenda sulla
quale sono rimasti dubbi,
considerato che i reati
contestati in quel caso
erano usura e associazione
per delinquere
risalenti al 1991, e sono
stati dichiarati prescritto
nel 2006.

I soldi in contanti da
una banca di Ferrara

Hanno poi deposto due
funzionari di banca. Il
primo è stato Giovanni
Corsara, all’epoca in
Bcs. Ha riferito che i
soldi vennero portati da
Pierro in contanti con
fascette di una banca
di Ferrara dove erano
custoditi in una cassetta
di sicurezza. Il conto
fu aperto cointestato a
Pierro e Orlando, ma non
è emerso chiaramente
se Orlando si sia mai
presentato per l’apertura
del conto. Una modalità
che ha lasciato allibito
anche il giudice Felici:
“A me pare una follia che
possa essere aperto un
conto cointestato senza
la presenza di entrambi i
cointestatari di fronte al
funzionario bancario”,
ha detto il giudice. Il
funzionario di banca ha
riferito che uno dei due,
nello specifico Orlando,
potrebbe essersi presentato
anche in un secondo
momento a depositare la
propria firma.

Il fax con la firma falsa
C’è poi un altro episodio
che ha suscitato perplessità.
Giunse alla banca
un fax con una firma di
Orlando per disporre
una movimentazione
che non fu però effettuata,
perché la firma era
falsa e diversa a quella
registrata sullo specimen.
Di questo il funzionario
di banca informò Pierro,
ma non Orlando, né
fece alcuna denuncia.
“Anche questa del fax
è una mezza truffa – ha
rilevato il giudice che
poi ha chiesto – A lei sta
bene che mandino a una
banca dei fax con delle
firme false e non venga
fatto nulla? Anche questa
a me pare una follia”.
Insomma, ancora una
volta, come emerso già
in altri processi, emerge
un modus operandi degli
istituti bancari piuttosto
anomalo e “leggero” in
quegli anni. Dopo l’audizione
dell’altro bancario,
Eddy Vicini, il processo
è stato aggiornato ad
altra data.

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