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Tangentopoli / Ecco i nomi della galassia di societa’ attorno a Clabi
Scalpore per l’ex ambasciatore che per l’Fbi è un elemento di spicco della Triade 14k mentre per gli inquirenti del Titano era in affari con Podeschi / L’ambasciatore in Montenegro era titolare della Perla del Mar Nero che versò 1,2 milioni a favore della società di Claudio e Biljana
SAN MARINO. L’arresto di Wei Seng Phua, pokerista professionista e allibratore asiatico patron della catena Aman Resort da parte dell’Fbi, oltre che ambasciatore non residente di San Marino in Montenegro, si intreccia in maniera inquietante con la tangentopoli nostrana e con l’arresto. Il dato più inquietante, però, è che Phua – oggi fuori in libertà vigilata con braccialetto elettronico in attesa di udienza preliminare il 5 agosto e dietro cauzione da 2 milioni di dollari oltre al sequestro del suo jet privato a 48 milioni – sia ritenuto dal dipartimento di giustizia Usa uno degli elementi di spicco della temibile triade 14K di Hong Kong, organizzazione criminale attiva a livello internazionale coinvolta in traffici di droga su larga scala, gioco d’azzardo illegale, riciclaggio di denaro, traffico di armi, prostituzione, traffico di esseri umani, contraffazione e estorsione. I legali di Podeschi rigettano queste ricostruzioni e sostengono che il rapporto con l’ambasciatore malese in Montenegro, revocato l’altro ieri, fossero relativi solo alle trattative per la costruzione dell’albergone.
Per attestare questo chiamano a testimoniare Pasquale Valenti- ni, Antonella Mularoni e Fabio Berardi.
Il collegamento di Phua con la clabi
Per gli inquirenti, Phua ha invece contatti d’affari con Po- deschi. Questo sarebbe emerso anche dagli interrogatori della scorsa settimana. Al cittadino malese è, per l’accusa, ricon- ducibile la Black Sea Pearl, società delle Isole Vergini Bri- tanniche, che accreditò fondi alla Clabi, società di Podeschi e Biljana Baruca, per oltre 1 milione e 200mila euro.
Indagini proseguono
Il viavai di audizioni in tribu- nale continua a riprova che le indagini proseguono sia con l’acquisizione di testimonianze, sia con il vaglio di documenta- zione, molta della quale assunta anche di recente. Da subito è emerso come la costellazione di società facenti parte dalla ragnatela di operazioni che gli inquirenti riconducono al filone relativo alla Fondazione per la promozione economica e finan- ziaria sammarinese riferibile a Claudio Podeschi, sia ampia e spalmata su una serie di paesi, oltre a San Marino, molti dei quali sono stati off shore.
I nomi delle società
Per capire il quadro complesso della costellazione societaria e delle fondazioni, basta soltanto citare i nomi e l’ubicazione dei vari soggetti giuridici che, se- condo gli inquirenti, facevano parte del meccanismo di rici- claggio internazionale messo in piedi da quella che l’accusa ritiene una associazione a de- linquere. Sono oltre venti i nomi di so- cietà, sammarinesi ed estere, emersi fino ad oggi, ma l’im- pressione è che ne debbano spuntare ancora altri. Intanto ci sono le due fonda- zioni: quella per la promozione economica e finanziaria sam- marinese e la Alexandra onlus, che gli inquirenti ritengono operassero allo stesso modo e non per le finalità alle quali dovrebbe essere dedicato un ente filantropico. C’è poi il lungo elenco delle società che gli inquirenti nomi- nano indicando le movimenta- zioni fatte attraverso queste, a partire da quelle sammarinesi: Rp srl, Daste Solar, Heaven Trading Metal, Altamarea oltre alle quattro costituite lo stesso giorno che sono la Baebolle, Constone, Frosilor e Bramshir. Queste quattro con integrati, al termine della ragione sociale, il nome “San Marino”. Secondo gli inquirenti queste ultime po- trebbero avere un corrispettivo “omonimo” in stati off shore.
Le società estere
Ci sono poi le società emerse nelle ricostruzioni delle mo- vimentazioni con sede in stati esteri e paradisi. C’è la Clabi Ltd delle Isole Marshall, poi la Black Sea Pearl Ltd delle isole vergini Britanniche, la Flapex Holding Limited di Gibilterra, che condivide lo stesso indiriz- zo con la Junlo Proprieties Li- mited e la Mantex Limited. Poi c’è la P&C Ltd e la Maketakis- Belafoutis Oe, società greca. Oltre queste c’è la Polider Con- sultories Associades Ltd, atra- verso la quale passarono i soldi delle Tlc arrivati da Murray. Un affollarsi di società senza contare, poi, quelle con cui la contestata organizzazione ha avuto a che fare, cioè banche e finanziarie oltre a Smt e im- mobiliari. Un quadro che fa molto pensare solo a guardare i tanti nomi e sedi delle società, alcune riconducibili agli inda- gati, altre che con loro hanno operato nel complesso e rami- ficato giro di denaro che viene contestato.