Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino:Phua, i procuratori Usa al lavoro per tenere in piedi le accuse

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino:Phua, i procuratori Usa al lavoro per tenere in piedi le accuse

 L’informazione di San
Marino

 L’ex ambasciatore di San Marino andrà a
processo il 13 aprile per scommesse illegali sui mondiali

Phua, i procuratori Usa al lavoro per tenere in piedi le
accuse

Antonio Fabbri

Caso
Phua a Las Vegas
, dopo la pronuncia del giudice federale che ha fatto
segnare un punto importante alla difesa del pokerista ex ambasciatore non
residente di San Marino in Montenegro, la controffensiva passa ai procuratori
federali che stanno lavorando per salvare il loro caso nel quale in cinque
hanno già patteggiato
condanne per gioco d’azzardo illegale e mentre Paul
Phua e suo figlio Darren, hanno deciso di dare battaglia nel
processo.

I pubblici ministeri hanno presentato martedì la loro documentazione per
contestare la raccomandazione emessa dal giudice federale, Peggy Leen, che ha dichiarato
illegittimo
il mandato con il quale gli agenti dell’Fbi avevano fatto
irruzione nella suite di Phua, al Cesars Palace di Las Vegas, mentre questi era
impegnato nelle scommesse illegali sul campionato del mondo di calcio in
Brasile, nel luglio 2014.

Un giro di scommesse illegali
da milioni di dollari, quello
contestato. Gli imputati
devono affrontare il processo
il prossimo 13 aprile, davanti
giudice distrettuale Andrew
Gordon, che può valutare
se accogliere o meno la
raccomandazione del giudice
federale.
Proprio per questo i
procuratori statunitensi
Kimberly Frayn e Phillip
Smith Jr. hanno contestato
la decisione del giudice
federale Leen, sostenendo
che, nonostante le inesattezze,
gli agenti dell’FBI hanno
presentato molte prove in sede
di richiesta del mandato di
perquisizione, dimostrando
che c’erano solidi presupposti
per ritenere che i Phua
fossero impegnati in attività
criminali. I procuratori hanno
detto che gli errori non erano
intenzionali e, comunque, non
tali da poter compromettere
il caso sopprimendo le prove
raccolte in seguito al mandato
di perquisizione. Hanno
quindi chiesto al giudice
Gordon di non accettare la
raccomandazione di Leen e
di mantenere aperto il caso Gli stessi procuratori avevano
già affermato in tribunale,
d’altra parte, che avrebbero
qualche difficoltà a sostenere
l’accusa senza le prove
acquisite nel blitz del 9 luglio
2014. In quell’occasione gli
agenti sequestrarono decine di
cellulari, computer, iPad e altri
apparecchi elettronici.
Intanto anche gli avvocati
di Phua, David Chesnoff e
Thomas Goldstein, contestano
a loro volta una parte della
raccomandazione del giudice
federale Leen. Questi infatti,
pur cassando la regolarità
della richiesta di mandato,
ha sottolineato che gli agenti
non hanno violato i diritti
costituzionali, cosa che invece
aveva sostenuto la difesa di
Phua nel proprio ricorso.
Leen non ha condiviso la tesi
della difesa secondo la quale
gli agenti, staccando la linea
internet e introducendosi
negli alloggi di Phua come
falsi tecnici per ripristinarla,
avrebbero violato la
costituzione.
In seguito alla raccolta
di quelle prove e di quel
blitz i Phua sono finiti tra
gli otto imputati accusati
di scommesse clandestine.
L’accusa calcola che tramite
le scommesse illegali abbiano
attuato un profitto di oltre
13 milioni di dollari. Cinque
imputati, Malesi e Cinesi, si
sono dichiarati colpevoli e
sono stati multati e condannati
a cinque anni di libertà
vigilata con la condizione che
rimangano fuori dagli Usa.
Un sesto imputato è stato
assolto.

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